Disfatta Azzurra in Norvegia: un debutto da dimenticare verso i Mondiali 2026
L’inizio della campagna di qualificazione dell’Italia ai Mondiali del 2026 si è trasformato in un incubo. A Oslo, sotto una pioggia battente, la Nazionale guidata da Luciano Spalletti è incappata in una sconfitta pesante e umiliante contro una Norvegia cinica e spietata. Il risultato finale, un netto 3-0, riflette in modo crudo e realistico la differenza di prestazione tra le due squadre in campo.
Primo tempo disastroso: Italia dominata e confusa
La prima frazione di gioco ha visto una Norvegia nettamente superiore, organizzata, determinata e pronta a colpire. L’Italia, nonostante un possesso palla superiore, non è mai riuscita a costruire vere occasioni da gol né ad impensierire il portiere norvegese Nyland. Gli Azzurri sono apparsi lenti, prevedibili e privi di idee, totalmente in balìa degli avversari.
I gol di Sorloth, Nusa e Haaland hanno chiuso il match già nei primi 45 minuti. Un vantaggio triplo che non solo ha steso moralmente la squadra italiana, ma ha messo in evidenza tutte le lacune tattiche e caratteriali della formazione scesa in campo. Ogni azione della Norvegia sembrava poter diventare una minaccia concreta, mentre l’Italia faticava anche solo a superare la trequarti avversaria.
Un secondo tempo senza reazione
Nella ripresa, ci si sarebbe aspettati una reazione d’orgoglio da parte degli Azzurri. Invece, l’Italia è rientrata in campo ancora frastornata e senza mordente. La Norvegia ha abbassato leggermente il ritmo, ma ha continuato a mantenere il controllo del match, sfiorando il quarto gol con un gran tiro di Berg che si è stampato sul palo interno. Solo grazie ad alcune buone parate di Donnarumma – uno dei pochi a salvarsi – e a un pizzico di fortuna, il passivo non è diventato ancora più pesante.
Italia irriconoscibile: prestazione imbarazzante
Il giudizio complessivo sulla prestazione italiana non può che essere severo. La squadra di Spalletti è parsa spaesata, disunita e priva di quella grinta che ha sempre contraddistinto le migliori versioni della Nazionale. Nemmeno le attenuanti legate alle numerose assenze per infortunio possono giustificare una prestazione così povera. In campo, la squadra è stata schiacciata sul piano fisico, superata sul piano tecnico e annichilita tatticamente.