sabato, Giugno 7

Disfatta Azzurra in Norvegia: un debutto da dimenticare verso i Mondiali 2026

Ogni duello individuale è stato perso, ogni tentativo di costruzione è risultato sterile. Mancava totalmente la connessione tra i reparti, e le poche fiammate offensive si sono spente senza nemmeno sfiorare l’area avversaria. L’assenza di leader capaci di trascinare il gruppo nei momenti difficili si è fatta sentire in modo drammatico.

Classifica già compromessa: rincorsa in salita

La sconfitta di Oslo rischia già di compromettere seriamente il cammino dell’Italia nel girone di qualificazione. La Norvegia, con tre vittorie in altrettante partite e una differenza reti di +10, guida ora saldamente il gruppo I. Gli Azzurri, al contrario, sono a zero punti e con un passivo pesante da colmare sia in termini di classifica che di differenza reti

Per puntare al primo posto, che garantisce l’accesso diretto ai Mondiali del 2026, l’Italia dovrebbe non solo vincere tutte le prossime partite, ma sperare che la Norvegia inciampi contro avversari sulla carta più deboli come Moldavia, Estonia o Israele. Inoltre, bisognerebbe recuperare anche un pesante svantaggio nella differenza reti, un compito estremamente difficile.

Spalletti sotto esame: urge una svolta immediata

Il debutto ufficiale nelle qualificazioni si è rivelato un disastro totale per Luciano Spalletti. Il nuovo commissario tecnico della Nazionale è ora chiamato a una riflessione profonda sul futuro della squadra. Le sue scelte, la preparazione della partita e la gestione del gruppo sono già finite nel mirino della critica e dei tifosi.

Serve una svolta immediata, sia a livello mentale che tattico. L’Italia dovrà trovare risposte convincenti già nei prossimi match, non solo per mantenere viva la speranza di qualificazione diretta, ma anche per ricostruire un’identità e una fiducia nel gruppo. Il fantasma dei playoff, che nelle ultime due edizioni ha condannato l’Italia all’esclusione dal Mondiale, è già tornato a farsi sentire.

Un campanello d’allarme da non ignorare

La debacle di Oslo rappresenta molto più di una semplice sconfitta. È un campanello d’allarme forte e chiaro che indica la necessità di un profondo ripensamento del progetto tecnico. Non basta più affidarsi al nome o al passato glorioso della Nazionale. Servono idee nuove, maggiore compattezza e una squadra che sappia lottare con determinazione in ogni partita.

Il rischio di fallire ancora una volta l’appuntamento con il Mondiale è concreto. E per evitarlo, servirà un cambio di rotta netto e immediato. Le prossime partite diranno molto sulla reale possibilità dell’Italia di restare in corsa per il Qatar 2026. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse non sono affatto incoraggianti.

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