Il dolore pubblico e il ricordo privato
La scomparsa di Pippo Baudo ha aperto una ferita nel mondo dello spettacolo e nella memoria collettiva del Paese. Tra le voci più toccanti c’è quella di Katia Ricciarelli, ex moglie del conduttore: «Non ci vedevamo più ma non si possono dimenticare 18 anni insieme». Parole che restituiscono il perimetro di una storia sentimentale lunga, vissuta tra palcoscenici e vita reale.
«Attorno a lui…»: l’accusa velata
Nel suo racconto, la soprano lascia filtrare amarezza per l’ultima fase di Baudo: «Molti avrebbero dovuto rispettarlo di più, non aveva attorno a lui le persone giuste». Un giudizio severo, affidato alla tv e alle agenzie, che suggerisce una protezione imperfetta attorno al “decano” della televisione italiana. «Qualcuno lo voleva tenere all’oscuro di tante cose», aggiunge, alludendo a dinamiche rimaste sullo sfondo.
Vero amore e una stagione irripetibile
Il legame tra Ricciarelli e Baudo nasce nel 1986, sull’onda di un colpo di fulmine legato all’universo di Sanremo. In pochi mesi il matrimonio, poi una lunga stagione sotto i riflettori che ha reso la coppia simbolo della cronaca rosa. «Indipendentemente da come è finita, ci siamo sposati per amore», ribadisce lei, definendo il conduttore «il numero 1» sul piano professionale.
La distanza, gli abbracci, la riconciliazione
Negli ultimi anni i contatti si sono diradati, ma non il rispetto reciproco. Ricciarelli ricorda un incontro all’Arena di Verona: «Ci siamo abbracciati come se nulla fosse successo». È l’immagine di un legame che sopravvive alle separazioni, fatto di stima, di consigli di lavoro e di una confidenza che non ha bisogno di frequenza per esistere.