giovedì, Agosto 21

Gaza, scontro frontale Schlein–Meloni: «Silenzio vergognoso». La premier risponde

L’affondo di Schlein: «Silenzio vergognoso, servono sanzioni»

«Il silenzio di Giorgia Meloni su quello che sta accadendo a Gaza è vergognoso per l’Italia. Non possiamo continuare a sacrificare la dignità del nostro Paese sull’altare dell’amicizia di Meloni, Tajani e Salvini con Trump e Netanyahu».

Così la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che chiede uno scatto politico immediato: «L’Italia e l’UE interrompano gli accordi di cooperazione e procedano a sanzioni contro il governo criminale di Netanyahu. Meloni dirà ancora che il riconoscimento della Palestina sarebbe prematuro? Che cosa aspetta, che non ci sia più niente da riconoscere?».

Schlein richiama anche la formula usata dalla premier dopo lo sgombero del Leoncavallo: «Non ci possono essere zone franche dal diritto. Perché Meloni non lo dice al suo amico Netanyahu, che sta occupando illegalmente Gaza e la Cisgiordania? Siamo di fronte a una delle pagine più buie della storia contemporanea: tacere e mettere la testa sotto la sabbia è indegno della storia del nostro Paese».

La replica della premier: «Escalation pericolosa. Tregua, ostaggi liberi e aiuti»

Nel tardo pomeriggio arriva la posizione ufficiale di Palazzo Chigi. «L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania», si legge nella nota. «La decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica condizione umanitaria».

 

La premier scandisce le priorità: «Serve un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per garantire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile della Striscia. L’Italia continuerà a sostenere i mediatori ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto».

Capitolo Cisgiordania: «La decisione di autorizzare nuovi insediamenti è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura».

Sul terreno: operazioni su Gaza City e la proposta di tregua

Mentre infuria il confronto politico, i riflettori restano puntati su quanto accade sul campo. Vediamo cosa sta succedendo nella prossima pagina.

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