venerdì, Agosto 22

Draghi gela Bruxelles: “È finita l’illusione di contare”

Il messaggio: il mercato non basta più

Nel suo intervento al Meeting di Rimini, Mario Draghi ha messo un punto a un luogo comune che l’UE si trascina da anni: la grandezza del mercato europeo non si traduce automaticamente in influenza geopolitica. «Questo sarà ricordato come l’anno in cui l’illusione è evaporata», ha scandito, chiamando l’Europa a una presa d’atto: peso economico senza strumenti di potere lascia il continente ai margini delle decisioni globali.

I segnali del ridimensionamento

Draghi ha citato due campanelli d’allarme. Primo: i dazi americani su settori chiave, arrivati dall’alleato storico, hanno mostrato che il solo volume di scambi non protegge gli interessi europei. Secondo: la spinta di Washington ad aumentare la spesa militare è stata recepita, ma spesso «in modi che non riflettono pienamente l’interesse europeo». Tradotto: difesa e industria restano spezzettate, lente, poco efficaci.

La cura: strategia, non slogan

Per Draghi, l’uscita dall’impotenza passa da quattro leve concrete: regole comuni per la difesa con acquisti congiunti e catene di fornitura europee; una politica industriale mirata su energia, semiconduttori, AI e materie prime critiche; un’unica voce commerciale verso USA e Cina, per negoziare da pari; integrazione del mercato dell’energia per ridurre costi e dipendenze. Senza questi dossier, «l’UE resterà spettatrice».

Perché adesso

Il combinato disposto di dazi, competizione tecnologica e guerre di influenza ha reso evidente che l’UE non può limitarsi alla gestione del mercato interno. In un mondo di potenze che usano tariffe, sussidi, standard e forza militare per piegare le catene del valore, l’Europa – avverte Draghi – deve scegliere se dotarsi di strumenti di potere o rassegnarsi a subirli.

Il dibattito che si apre

L’affondo di Rimini non è solo una critica, ma un’agenda: meno autocelebrazione, più capacità esecutiva. L’Unione dovrà decidere se fare il salto verso una vera capacità comune (difesa, energia, tecnologia) o rimanere un gigante regolatorio con braccia corte. Solo così potrà tornare protagonista, non semplice comparsa, nelle partite globali dei prossimi anni.

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