venerdì, Ottobre 10

Yara Gambirasio, il video del furgone di Bossetti era un montaggio: cosa succede ora

Yara Gambirasio, il video del furgone di Bossetti era un montaggio

Si chiude con una sentenza clamorosa una vicenda parallela al caso di Yara Gambirasio. La Corte d’Appello di Bologna ha stabilito che il video del furgone di Massimo Bossetti, mostrato anni fa come prova simbolo dell’indagine, era in realtà un montaggio di immagini realizzato a fini comunicativi. Di conseguenza, l’ex comandante dei Ris di Parma, Giampietro Lago, dovrà restituire 35.000 euro che aveva ottenuto in primo grado come risarcimento per diffamazione.

Assolti i giornalisti: “Legittimo diritto di cronaca”

Il tribunale ha assolto tutti i giornalisti e le testate coinvolte – tra cui il settimanale Oggi – accusati di aver diffamato Lago per aver messo in dubbio l’autenticità del video. I giudici hanno riconosciuto il pieno diritto di cronaca e di critica, ribaltando la precedente condanna inflitta dal Tribunale di Parma. In primo grado, infatti, la testata era stata obbligata a versare 35.000 euro all’ex ufficiale dei carabinieri. Ora, in appello, è lui a dover restituire l’importo.

La difesa del giornale, rappresentata dall’avvocatessa Caterina Malavenda, ha sottolineato come le critiche mosse dai media fossero “del tutto legittime e basate su informazioni incomplete fornite alla stampa”. I giudici Gaudioso, Giuliano e Scalise della Corte d’Appello di Bologna hanno accolto integralmente questa tesi, ribadendo che la pubblicazione rientrava nel perimetro della libertà di stampa.

Il “video della discordia”

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