«I figli non sono proprietà dei genitori» e i loro diritti fondamentali devono essere tutelati dallo Stato, soprattutto quando riguardano istruzione, salute, socialità e condizioni di vita dignitose. È la posizione dell’avvocato Marco Meliti, esperto di diritto di famiglia, che interviene nel dibattito sul caso della cosiddetta famiglia nel bosco di Palmoli, dopo l’allontanamento disposto dal Tribunale dei minorenni dell’Aquila.
“Vivere nel bosco non è una colpa, ma i diritti dei bambini vengono prima”

Secondo Meliti, la scelta dei genitori di far crescere i figli in una casa isolata e priva di servizi essenziali – come acqua ed energia elettrica – non può essere letta come una semplice opzione di vita alternativa: «È piuttosto una violazione dei loro diritti fondamentali». L’avvocato sottolinea che la poesia della vita bucolica «si ridimensiona» alla luce delle carte processuali, dei comportamenti dei genitori e delle loro dichiarazioni.
Meliti riconosce che i genitori sono in grado di dare amore e valori ai propri figli, ma ricorda che questo non basta: «La relazione sociale, la crescita cognitiva ed emotiva, l’istruzione e un ambiente salubre sono componenti essenziali per un bambino, indipendenti dalle convinzioni dei genitori».
“Non collaborano, comportamento oppositivo”
L’avvocato evidenzia un punto decisivo. Vediamo tutto insieme nella prossima pagina.

















