Il mondo del vino italiano perde una delle sue figure più rappresentative. Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, proprietario della storica Tenuta di Fiorano alle porte di Roma, è morto a 53 anni dopo una malattia che lo aveva colpito negli ultimi mesi. La notizia è stata accolta con profondo cordoglio nel settore enologico e nel panorama culturale romano.
Un’eredità nobile e una storia familiare secolare

Discendente di una delle famiglie più antiche della capitale, Ludovisi viveva in una casa-museo in piazza di Spagna, dove erano custoditi documenti e opere che raccontavano la storia del suo casato. Tra i suoi antenati figurano due pontefici: papa Gregorio XIII, promotore del calendario gregoriano, e papa Gregorio XV, protagonista della storia del Seicento romano.
Il legame con la tradizione familiare non si limitava alla storia nobiliare. Negli anni più recenti, Ludovisi aveva raccolto l’eredità dello zio Alberico, rilanciando con determinazione la produzione della Tenuta di Fiorano. In quelle vigne, fuori dal caos della capitale, era nato uno dei primi “tagli bordolesi” italiani, una combinazione di vitigni internazionali come cabernet sauvignon, merlot e cabernet franc.
Il contributo al vino italiano e il rapporto con l’arte
Come ricordato da Gambero Rosso, Ludovisi era un punto di riferimento non solo per il Lazio ma per l’intero panorama vinicolo nazionale. Oltre alla sua attività di produttore, ricopriva il ruolo di consigliere dell’ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa sede.



















