Il Natale della famiglia che viveva nel bosco non è stato un giorno di festa, ma un passaggio carico di tensione, frustrazione e dolore trattenuto. Il 25 dicembre, Nathan Trevallion ha potuto incontrare i figli solo per poche ore, all’interno della casa famiglia che li ospita insieme alla madre Catherine. Un incontro breve, vigilato e regolato da limiti stringenti, lontano da qualsiasi idea di normalità.
Per Nathan, reduce da settimane di incertezza e da un percorso giudiziario ancora in corso, quella visita ha rappresentato un momento emotivamente intenso. Chi lo ha incontrato nelle ore successive lo descrive provato, stanco, segnato dalla separazione dai figli proprio nel giorno simbolo della famiglia e della condivisione.
Un padre provato e un Natale lontano dai figli

Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, amico di Nathan, ha raccontato di averlo trovato debilitato e profondamente scosso. La distanza dai bambini, unita alla consapevolezza di dover affrontare un’indagine complessa sul piano genitoriale, ha reso il Natale particolarmente difficile.
Dopo l’incontro con i figli, Nathan ha scelto di non restare solo. Ha trascorso parte della giornata con amici e conoscenti, cercando un sostegno umano in un momento che rischiava di trasformarsi in isolamento totale. Anche il ristoratore Armando Carusi, che gli ha offerto un’ospitalità temporanea nelle settimane precedenti, ha confermato che l’uomo non è rimasto solo durante le festività.
Un incontro vigilato e senza deroghe
Il pranzo di Natale con i figli è stato consentito solo in forma contingentata e sotto controllo. L’uscita temporanea dalla casa famiglia di Vasto ha rappresentato un momento delicato, sottoposto a regole precise e non negoziabili.
Secondo quanto emerso, l’ipotesi di un incontro più lungo era stata inizialmente presa in considerazione, ma non è stata autorizzata dai responsabili della struttura per motivi organizzativi. Una decisione che ha lasciato i genitori con la sensazione di vivere un Natale incompleto, frammentato, lontano dalla quotidianità e dagli affetti.
Le prossime settimane decisive per il ricongiungimento
Il futuro della famiglia Trevallion si giocherà nelle prossime settimane. I legali invitano alla calma, sottolineando l’importanza dell’indagine psicologica disposta dal tribunale. Un passaggio cruciale che dovrà valutare le competenze genitoriali e le condizioni per un eventuale percorso di ricongiungimento graduale.
Secondo quanto filtra dall’entourage della famiglia, Nathan e Catherine si dicono fiduciosi. Ritengono che un’analisi approfondita e completa possa restituire un quadro più equilibrato della loro capacità di crescere i figli.
Il dibattito politico e le parole di Salvini
La vicenda ha assunto anche una dimensione politica. Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto criticando duramente la separazione dei bambini dai genitori durante le festività, definendola una violenza inutile. Secondo Salvini, i figli non appartengono allo Stato ma devono restare legati all’affetto dei genitori.
Le sue dichiarazioni hanno acceso il dibattito pubblico, anche se la gestione concreta dell’incontro natalizio è stata decisa dai vertici della casa famiglia sulla base di criteri organizzativi interni, e non per un intervento diretto della politica.
L’indagine psicologica e l’attesa di una svolta
Nei prossimi giorni prenderà il via l’analisi psicodiagnostica dei genitori, affidata alla psicologa Simona Ceccoli. L’esperta avrà accesso a tutta la documentazione: ordinanze, relazioni dei servizi sociali e atti giudiziari, che dovranno essere consegnati entro il 30 dicembre.
Si tratta di un passaggio chiave per comprendere se e come avviare un percorso di riavvicinamento. Un Natale segnato dalla distanza, ma anche dalla speranza che questo possa essere l’ultimo vissuto lontano dai propri figli.












