Qual è il reale peso dei partiti politici italiani alla fine del 2025? A fornire una fotografia aggiornata è il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, che traccia un bilancio netto degli equilibri elettorali nell’ultimo scorcio dell’anno. Un quadro caratterizzato da una sostanziale stabilità ai vertici, ma anche da dati definiti “impietosi” per alcune forze politiche che faticano a tenere il passo.
Il sondaggio, diffuso a ridosso della chiusura dell’anno, restituisce uno scenario in cui i rapporti di forza appaiono consolidati, ma con segnali di difficoltà evidenti per chi non riesce a intercettare il consenso dell’elettorato in modo strutturale.
Fratelli d’Italia resta saldamente in testa
Secondo Demopolis, Fratelli d’Italia si conferma il primo partito italiano. Se si votasse oggi, la formazione guidata da Giorgia Meloni raccoglierebbe il 30 per cento dei consensi, mantenendo un margine ampio su tutte le altre forze politiche.
Un dato che certifica la solidità del partito di governo, capace di chiudere il 2025 senza scossoni rilevanti, nonostante un anno segnato da tensioni internazionali, difficoltà economiche e un quadro geopolitico complesso.
Il Partito Democratico resta sotto quota 23%
Al secondo posto si colloca il Partito Democratico, che chiude l’anno al 22,8 per cento. Un risultato che conferma le difficoltà del Pd nel ridurre la distanza con la principale forza di governo.
Il dato, pur mantenendo il partito su percentuali importanti, evidenzia l’assenza di una vera accelerazione in grado di riaprire la partita per la leadership politica del Paese.
Movimento 5 Stelle stabile ma senza slancio
Terza posizione per il Movimento 5 Stelle, attestato al 12,4 per cento. Il partito guidato da Giuseppe Conte mantiene un consenso a doppia cifra, ma senza registrare significativi passi in avanti rispetto ai mesi precedenti.
Una stabilità che, se da un lato evita un crollo, dall’altro segnala una difficoltà nel tornare protagonista come forza trainante del cosiddetto campo largo.
Forza Italia e Lega appaiate: equilibrio delicato
Seguono Forza Italia e Lega, entrambe ferme all’8,7 per cento. Le due forze storiche del centrodestra si muovono su percentuali identiche, evidenziando un equilibrio interno che non premia nessuna delle due in modo netto.













