“Numeri impietosi”. Sondaggio di fine anno, disastro per un partito italiano

Un dato che fotografa una fase di transizione, con consensi consolidati ma senza una crescita significativa in grado di modificare i rapporti all’interno della coalizione di governo.

Area progressista e centrista: numeri frammentati

Chiudono la graduatoria Alleanza Verdi e Sinistra Italiana al 6,5 per cento, seguite da Azione al 2,8 e Italia Viva al 2,6 per cento. Numeri che confermano la frammentazione dell’area centrista e le difficoltà nel costruire un progetto unitario capace di superare la soglia di marginalità.

Per questi partiti, i dati di fine anno rappresentano un campanello d’allarme: senza un cambio di strategia, il rischio di restare ai margini del dibattito politico resta elevato.

Il confronto con la Supermedia YouTrend

I numeri Demopolis trovano riscontro anche nella Supermedia YouTrend–Agi, che analizza l’andamento dei consensi tra gennaio e dicembre. Secondo i dati aggregati, il centrodestra registra una lieve flessione, passando complessivamente dal 48,5 al 48,1 per cento.

Nello stesso periodo, risultano in leggera crescita i partiti centristi – Italia Viva, Azione e +Europa – che passano dal 7,1 al 7,7 per cento, mentre il campo largo (Pd, M5S e Avs) sale dal 40,5 al 40,8 per cento.

Scenario stabile ma con segnali di allarme

Si tratta di movimenti contenuti, che confermano una sostanziale stabilità dei rapporti di forza. Il centrodestra mantiene un margine ancora ampio, mentre il centrosinistra resta in una fase di riorganizzazione e ridefinizione.

Per alcuni partiti, però, i numeri di fine anno sono un vero sprofondo rosso. Percentuali basse, crescita assente e una competizione sempre più polarizzata rendono il 2026 un passaggio decisivo: senza scelte nette, il rischio è quello di diventare politicamente irrilevanti.

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