Calcio in lutto, morto lo storico presidente. Tifosi in lacrime

Il campo sportivo è avvolto da un silenzio che pesa come un macigno. Le porte, un tempo animate da tiri e gol, ora sembrano immobili, stanche.

 

Il fischietto dell’arbitro, che in passato risuonava con una vivacità contagiosa, oggi non è altro che un eco lontano. In questo momento, la comunità calcistica triestina si trova a fronteggiare un vuoto incolmabile, una ferita aperta che brucia e che lascia un segno indelebile. La scomparsa di Pino Cumin, storico presidente della Roianese, non è solo la perdita di un leader, ma di un faro che ha illuminato il cammino di tanti, un uomo che ha dedicato la sua vita alla passione per il calcio e all’amore per i giovani atleti.

Un Legame Simbiotico con la Roianese

La storia di Pino Cumin con la Roianese non è stata una semplice collaborazione, ma un legame profondo e simbiotico. Da quando è entrato nei quadri dirigenziali poco dopo la fondazione della società nel 1961, ha scalato ogni gradino della gerarchia con umiltà e dedizione. Per oltre due decenni ha ricoperto la carica di presidente, guidando il club attraverso momenti di grande successo e sfide difficili. Sotto la sua direzione, la Roianese ha raggiunto traguardi che sembravano impossibili, portando il club a militare nella Prima categoria dei dilettanti, il punto più alto mai toccato nella sua storia.

La figura di Cumin era diventata un punto di riferimento costante sul campo di viale Miramare. La sua presenza garantiva stabilità e continuità, un elemento fondamentale in un ambiente dove le emozioni possono facilmente prendere il sopravvento. Ogni partita, ogni allenamento, ogni evento sociale era permeato dalla sua passione e dal suo impegno. Era un uomo che sapeva ascoltare, che sapeva incoraggiare, che sapeva trasmettere valori. La sua leadership non era solo una questione di risultati sportivi, ma di costruzione di una comunità.

Il Settore Giovanile: Un Cuore Pulsante

Ma il vero cuore pulsante dell’attività di Pino Cumin è sempre stato il settore giovanile. Credeva fermamente che il calcio dovesse essere un veicolo di educazione e aggregazione sociale. Grazie alla sua visione, la Roianese è arrivata a contare circa duecento atleti iscritti, dai piccolissimi dei Primi calci fino alla formazione che partecipa al campionato degli juniores regionali. Ogni bambino che indossava la maglia bianconera meritava la stessa attenzione del capitano della prima squadra. Questo approccio ha permesso alla società di radicarsi profondamente nel tessuto sociale di Trieste, diventando un porto sicuro per le famiglie del rione.

La Roianese non era solo una squadra di calcio; era un centro di formazione non solo sportiva, ma anche umana. Pino Cumin ha saputo creare un ambiente dove i valori del rispetto, dell’amicizia e della lealtà erano al centro di ogni attività. La sua eredità non si misura solo in trofei e successi, ma in vite cambiate, in sogni realizzati, in amicizie nate sul campo di gioco. La comunità si è riscoperta più forte, più unita, grazie al suo instancabile lavoro.

Un Uomo di Valori

Le parole dell’attuale presidente, Ubaldo Pesce, delineano perfettamente l’eredità lasciata da Cumin. Un record assoluto di fedeltà e amore per una maglia, un esempio di dedizione che ha segnato la storia della Roianese. La solidità di cui gode oggi la società è frutto diretto del lavoro instancabile di Pino, che ha saputo costruire basi robuste capaci di resistere alle sfide del tempo. La sua figura rimarrà per sempre impressa nella memoria collettiva, un simbolo di passione e impegno.

Ma oltre ai successi sportivi, Pino Cumin era un uomo profondamente legato ai valori umani. La figlia Daniela ha voluto condividere un ritratto intimo del padre, descrivendolo come un uomo dedicato agli altri, ancorato a principi solidi. Nella vita privata, così come in quella professionale legata alla sua impresa di impianti elettrici, Giuseppe ha sempre messo al primo posto il lato umano. La sua esistenza era un intreccio indissolubile tra affetti familiari e vicende sportive.

Un Ultimo Saluto

Pino Cumin lascia la moglie Rita e le figlie Daniela e Donatella, ma il suo spirito vivrà per sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Coerentemente con il suo stile sobrio e concreto, ha scelto di non celebrare funerali, un ultimo atto di riservatezza che non impedirà però alla comunità sportiva triestina di rendere omaggio a un uomo che ha fatto della passione il motore di ogni sua azione.

La Roianese continuerà a scendere in campo, portando con sé il ricordo del suo presidente storico. Ogni partita, ogni allenamento, ogni incontro sarà un modo per onorare il patrimonio di valori e di entusiasmo che Pino Cumin ha seminato e coltivato per oltre cinquant’anni di onorata carriera sportiva. La sua eredità non si limita ai successi, ma si estende a ogni singolo atleta, a ogni famiglia che ha trovato nella Roianese un luogo di appartenenza.

Conclusione: Un Eredità che Vive

In un mondo che corre veloce, dove spesso si perde di vista il valore delle relazioni umane, la figura di Pino Cumin rappresenta un faro di speranza. La sua vita è stata un esempio di come il calcio possa essere molto più di un semplice gioco. È stato un maestro di vita, un uomo che ha saputo trasformare la sua passione in un’opportunità per tanti. La comunità di Trieste piange la sua scomparsa, ma celebra anche la sua eredità. Un’eredità che continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di incrociare il suo cammino. E mentre il pallone rotola ancora sui campi, il suo spirito accompagnerà ogni giovane atleta, ogni sogno, ogni sfida. Pino Cumin non è solo un ricordo; è una presenza viva, un esempio da seguire, un cuore che continua a battere nel calcio triestino.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.