Trieste, caso Liliana Resinovich: l’amica di famiglia ascoltata per ore.
Trieste torna al centro delle cronache con sviluppi significativi nel caso della morte di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita il 5 gennaio 2022 in una zona verde nei pressi della sua abitazione.
Dopo mesi di silenzio e incertezze, la Procura sta ricostruendo i fatti con nuovi elementi, tra cui una lunga testimonianza che potrebbe rivelarsi determinante. Al centro di questo nuovo capitolo, c’è Jasmina Zivkovic, albergatrice di Gorizia e amica di lunga data della coppia composta da Liliana e il marito Sebastiano Visentin.
La deposizione riservata: tre ore e mezza di colloquio in Procura
Zivkovic è stata ascoltata per oltre tre ore e mezza dai magistrati triestini. Un incontro lungo, intenso e carico di significato, avvenuto in forma strettamente riservata. La donna ha lasciato la Procura passando da un ingresso secondario, evitando di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti in attesa. Nessun commento pubblico, nessuna anticipazione su ciò che è stato detto. Tuttavia, alcune informazioni sono trapelate e offrono uno spaccato importante della situazione vissuta dalla coppia nei mesi che hanno preceduto la tragica scomparsa di Liliana.
Un’amicizia sincera con entrambi i coniugi
Jasmina Zivkovic non era una semplice conoscente. L’albergatrice aveva sviluppato con i coniugi un legame che andava oltre il rapporto cliente-gestore. Liliana e Sebastiano erano clienti abituali del suo piccolo hotel a Gorizia, ma con il tempo il rapporto si era trasformato in una frequentazione amichevole. Proprio questo legame stretto permette alla donna di raccontare retroscena privati che mettono in discussione quanto dichiarato pubblicamente da Visentin, finora ritenuto il marito devoto e senza ombre.
Un matrimonio in crisi: i racconti di liti e tensioni
Secondo quanto riferito dalla Zivkovic, la relazione tra Liliana e Sebastiano era tutt’altro che serena. “Litigavano spesso”, avrebbe raccontato ai magistrati. In particolare, Liliana si sarebbe confidata più volte con lei, manifestando un crescente disagio nella convivenza. “Non lo sopportava più”, avrebbe detto. Addirittura, in occasione di un soggiorno nell’hotel, Liliana avrebbe chiesto espressamente a Jasmina di predisporre due letti separati. Un gesto simbolico ma inequivocabile: la donna non voleva più dormire accanto al marito.