Secondo la compagnia aerea, al momento dello schianto a bordo del volo Air India c’erano 53 cittadini britannici. Dei 242 passeggeri totali del volo, 169 sono cittadini indiani, poi sette cittadini portoghesi e un canadese.
Ecco la dichiarazione completa della compagnia aerea:
“Air India conferma che il volo AI171, da Ahmedabad a Londra Gatwick, è stato coinvolto in un incidente oggi dopo il decollo.
Il volo, partito da Ahmedabad alle 13:38, trasportava 242 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo del Boeing 787-8.
Di questi, 169 sono cittadini indiani, 53 cittadini britannici, 1 cittadino canadese e 7 cittadini portoghesi. I feriti sono stati trasportati negli ospedali più vicini. Air India sta offrendo la sua piena
collaborazione alle autorità che indagano su questo incidente”.
Intervento dei soccorsi e situazione sul posto
L’impatto ha causato panico tra i residenti e un’immediata mobilitazione dei soccorsi. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, ambulanze, polizia locale e unità della Forza Nazionale di Risposta ai Disastri (NDRF).
Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso, ma si segnala già il recupero di alcuni corpi e il trasporto in ospedale di diversi feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche. La zona è stata isolata, mentre le autorità cercano di domare le fiamme e recuperare eventuali superstiti tra i rottami.
Dichiarazioni ufficiali e reazioni del governo
Il Ministro indiano dell’Aviazione Civile, Ram Mohan Naidu Kinjarapu, ha definito l’evento “un disastro nazionale” e ha assicurato che il governo è impegnato al massimo nelle operazioni di soccorso e nel supporto alle famiglie delle vittime.
Anche la compagnia Air India ha confermato l’incidente con una nota ufficiale, in cui esprime cordoglio per le vittime e garantisce massima collaborazione con le autorità per far luce sulla tragedia. È stato attivato un numero di emergenza per i familiari dei passeggeri, oltre a un centro di supporto psicologico.
Cause ancora sconosciute: aperta un’indagine ufficiale
Le cause dell’incidente sono ancora da accertare. Al momento non si conoscono elementi certi su guasti meccanici o errori umani. La Direzione Generale dell’Aviazione Civile indiana (DGCA) ha aperto un’inchiesta ufficiale per ricostruire la dinamica del disastro.
Particolare attenzione verrà data all’analisi delle scatole nere (registratori di volo), al controllo della manutenzione dell’aereo e alla verifica delle comunicazioni con la torre di controllo. Altre ipotesi sul tavolo includono un possibile problema ai motori o un’avaria in fase di decollo.
I rischi delle tratte a lungo raggio al decollo
Quando un aereo intercontinentale decolla, è carico di carburante per coprire lunghe distanze. Questo comporta un peso elevato e un rischio maggiore in caso di emergenza nelle fasi iniziali del volo.
Proprio questo è ciò che ha reso l’incidente ancora più devastante: l’esplosione è stata aggravata dalla presenza di carburante in grande quantità, che ha alimentato le fiamme e reso difficoltose le operazioni dei vigili del fuoco.
Precedenti simili e sicurezza del trasporto aereo
Sebbene il trasporto aereo resti uno dei mezzi più sicuri al mondo, eventi tragici come quello di Ahmedabad riportano l’attenzione sull’importanza della manutenzione degli aeromobili, della formazione dei piloti e dell’efficienza delle infrastrutture aeroportuali.
L’India ha già vissuto in passato disastri aerei, tra cui quello del volo Air India Express 1344 a Kozhikode nel 2020. Anche in quel caso, un errore durante le fasi di atterraggio causò numerose vittime.
Reazioni internazionali e supporto esterno
Il governo del Regno Unito, in quanto destinazione del volo, ha espresso vicinanza alle autorità indiane e ha offerto assistenza tecnica e specialistica. Anche altri paesi europei hanno manifestato solidarietà, data la presenza di cittadini stranieri a bordo.
Nel frattempo, molte compagnie aeree stanno rivedendo i protocolli di sicurezza al decollo, in attesa che l’inchiesta fornisca elementi utili per prevenire nuovi incidenti.