venerdì, Novembre 7

Alessandro Venturelli, nuove segnalazioni da Torino: “In 60 mi hanno chiamato, forse è vivo”

Dopo cinque anni di silenzio e speranze mai sopite, il caso di Alessandro Venturelli, il ventenne scomparso da Sassuolo nel dicembre 2020, torna al centro dell’attenzione.

Negli ultimi giorni la madre, Roberta Carassai, ha ricevuto oltre sessanta segnalazioni che indicherebbero la possibile presenza del figlio a Torino.

Le nuove segnalazioni dal capoluogo piemontese

Le testimonianze, arrivate tra sabato e lunedì, parlano di un ragazzo molto somigliante ad Alessandro visto tra via Milano e via XX Settembre, nei pressi del Duomo di Torino, vicino alla fermata del tram “Corte d’Appello”. Alcuni passanti avrebbero riferito che il giovane chiedeva cibo e dormiva in strada.

“Almeno 60 persone mi hanno chiamato da sabato a oggi — ha raccontato Roberta Carassai a Fanpage.it — ma nessuno mi ha mandato foto. Mi stanno chiamando in tanti, ma non ho nulla di concreto in mano.”

La prudenza della madre: “Troppe false speranze in passato”

Nonostante la valanga di segnalazioni, la donna ha deciso di non partire subito per Torino. “Mi sembra di rivivere quello che è successo altre volte. Sono andata a Bucarest, a Padova… Tutti dicevano di averlo visto, ma non era mai lui. Aspetto qualcosa di più concreto prima di muovermi.”

Carassai ha spiegato di aver parlato con decine di persone e di essere in contatto con alcuni volontari dell’associazione Nostos, fondata proprio in memoria di Alessandro, che stanno verificando di persona le segnalazioni ricevute.

“C’è buona fede, ma anche tanta suggestione”

La madre del ragazzo resta cauta, consapevole che la speranza può trasformarsi in illusione. “Sono convinta che mio figlio sia vivo, ma con il tempo ho imparato a essere più prudente. C’è sicuramente buona fede in chi segnala, ma anche tanta suggestione.”

Un dolore lungo cinque anni

Da quando Alessandro Venturelli è scomparso, la madre non ha mai smesso di cercarlo. Nonostante la Procura abbia archiviato il fascicolo tre volte, Roberta continua a raccogliere segnalazioni e a mobilitarsi per tutti i “figli scomparsi nel nulla”.

Lo scorso ottobre, a Roma, l’associazione Nostos ha organizzato la manifestazione “Scomparsi, non sepolti” per tenere viva l’attenzione su questi casi.
“Il giorno in cui ritroverò Alessandro — ha detto Roberta — la nostra associazione sarà ancora più forte. Continueremo a lavorare per chi, come noi, non ha mai smesso di sperare.”

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