Garlasco: il sospetto di una fuga di notizie su Andrea Sempio
Nuove ombre sull’omicidio di Chiara Poggi: chi ha informato Andrea Sempio?
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, continua a riservare colpi di scena anche dopo anni di indagini e processi. L’inchiesta, già caratterizzata da numerosi elementi controversi, ha recentemente visto emergere nuovi dubbi che coinvolgono Andrea Sempio, un tempo escluso dalle indagini ma ora al centro di nuove ipotesi investigative.
Secondo un’analisi condotta da Gianluigi Nuzzi su La Stampa, si rafforza il sospetto che qualcuno possa aver fornito a Sempio informazioni riservate relative alle indagini. Gli inquirenti si chiedono: come faceva Andrea Sempio a conoscere dettagli che avrebbe dovuto ignorare? Questa domanda apre uno scenario inquietante, suggerendo la possibile presenza di una “talpa” all’interno del sistema investigativo.
Lo scontrino dell’auto: un dettaglio controverso
Uno degli elementi che hanno sollevato perplessità tra gli investigatori è lo scontrino ritrovato nell’auto della famiglia Sempio. Questo documento è stato inizialmente considerato un possibile alibi per Andrea, ma la sua scoperta è avvolta da incongruenze significative.
Andrea Sempio ha dichiarato che lo scontrino è stato trovato dopo il primo interrogatorio, mentre il padre Giuseppe ha fornito una versione diversa, affermando di averlo rinvenuto successivamente durante la pulizia dell’auto. La discrepanza nelle testimonianze ha insospettito gli inquirenti, soprattutto perché Andrea, subito dopo gli interrogatori del 10 febbraio 2017, si è mostrato preoccupato per questa discordanza.
Ma come poteva sapere che le loro versioni non coincidevano? Se non c’era stata la possibilità di confrontarsi immediatamente con il padre, è lecito supporre che qualcuno lo abbia informato in anticipo.
Un’informazione trapelata dall’interno?
Gli investigatori hanno preso in esame l’ipotesi di una fuga di notizie all’interno del circuito investigativo. La cronologia degli eventi suggerisce che Andrea Sempio fosse già a conoscenza di dettagli emersi negli interrogatori prima ancora che ci fosse un’occasione per discuterne in famiglia.
Secondo la ricostruzione di La Stampa, è improbabile che padre e figlio abbiano avuto il tempo di confrontarsi tra la fine degli interrogatori e la conversazione intercettata che ha svelato la loro preoccupazione per le discrepanze.
Questa tempistica ha portato a un interrogativo ancora più inquietante: è possibile che Andrea Sempio abbia ricevuto informazioni in tempo reale tramite un accesso illecito ai documenti investigativi? Se così fosse, chi gli ha fornito questi dettagli? Esiste una talpa all’interno delle forze dell’ordine o della magistratura che ha agevolato la fuga di informazioni?
Le incongruenze sugli spostamenti di Andrea Sempio la mattina del delitto
Oltre alla questione dello scontrino, emergono ulteriori incongruenze nelle testimonianze relative alla mattina dell’omicidio di Chiara Poggi. I racconti forniti dai membri della famiglia Sempio presentano discrepanze significative, che potrebbero avere un peso determinante nell’analisi del caso.
Il padre di Andrea sostiene di aver salutato il figlio prima di uscire, ma Andrea afferma di non ricordare se il padre fosse in casa in quel momento. La madre, invece, racconta un’altra versione, secondo cui sia il marito che il figlio erano già svegli prima che lei uscisse di casa alle 8:15.
Questa divergenza nelle testimonianze solleva una domanda chiave: perché Andrea non ricorda la presenza del padre, se entrambi erano svegli? Un’ipotesi è che il ragazzo possa aver fornito una versione vaga per evitare di essere contraddetto da altre dichiarazioni. Ma se così fosse, perché omettere un dettaglio apparentemente innocuo?
Un puzzle investigativo ancora aperto
Le nuove ipotesi investigative alimentano il sospetto che Andrea Sempio potesse avere un ruolo diverso da quello inizialmente ipotizzato nell’inchiesta su Garlasco. Il punto centrale non è solo il suo possibile coinvolgimento nel delitto, ma anche la possibilità che abbia avuto accesso a informazioni riservate durante il corso delle indagini.
Se fosse confermata l’esistenza di una fuga di notizie, bisognerebbe individuare chi ha trasmesso questi dettagli e con quale scopo. Una talpa all’interno del sistema investigativo potrebbe aver manipolato il corso delle indagini, deviando l’attenzione o proteggendo qualcuno.
Gli interrogativi aperti sono numerosi:
Andrea Sempio ha ricevuto informazioni riservate? Se sì, da chi?
Lo scontrino trovato nell’auto era davvero un alibi oppure una prova costruita?
Perché ci sono discrepanze nei racconti della famiglia Sempio sugli orari della mattina dell’omicidio?
Quali altri elementi potrebbero emergere riesaminando il caso con un occhio più attento alle incongruenze?