Atreju, Conte provoca Meloni: “Genuflessa da Trump”. Fischi e contestazioni

Clima teso sul palco di Atreju durante l’intervento di Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento Cinque Stelle ha scelto la linea dello scontro frontale, attaccando direttamente Giorgia Meloni e il rapporto con gli Stati Uniti, scatenando una raffica di fischi e contestazioni dalla platea della kermesse di Fratelli d’Italia.

La frase che accende la protesta

«Per me non è patriottismo andare a Washington a genuflettersi e promettere acquisti di gas liquido». È questa la frase pronunciata da Conte che ha immediatamente acceso il pubblico. I fischi, come si legge su Libero, si sono sovrapposti alle sue parole, interrompendo più volte l’intervista.

Un riferimento diretto alla politica estera del governo Meloni e ai rapporti con l’amministrazione americana, che il leader pentastellato ha definito implicitamente subordinati agli interessi di Washington.

La replica ai fischi: «Se volevate altra musica…»

Di fronte alla contestazione, Conte non ha arretrato. Anzi, ha rilanciato con una risposta ironica ma tagliente: «Non vorrei rompere il clima di festa, ma se volevate sentire altra musica, quella che sentite tutti i giorni, non dovevate invitarmi».

Una battuta che ha strappato qualche applauso isolato, ma che non ha spento del tutto la tensione nell’area del palco.

Draghi, Covid e Superbonus: Conte chiama in causa l’ex premier

Il leader del M5S ha poi spostato il confronto su un altro terreno sensibile: la gestione della pandemia e il Superbonus. Nel mirino è finito Mario Draghi, citato più volte da Conte come grande assente nel dibattito pubblico.

«Da quando è iniziata questa Commissione Covid, non ho mai sentito nominare Draghi. Avete un problema con Draghi?» ha chiesto provocatoriamente alla platea.

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