Il post di Fratelli d’Italia
«Avete rotto. Vetrine e stazioni con danni per un milione di euro. Avete rotto alle forze dell’ordine che hanno fermato la vostra violenza. Avete rotto agli italiani creando disagi nei trasporti». È il testo della card pubblicata da Fratelli d’Italia su X nella mattinata del 3 ottobre 2025, all’indomani delle proteste pro-Gaza e dello sciopero generale indetto da Cgil e Usb.
Il partito di Giorgia Meloni ha scelto toni durissimi: «Nessuna guerriglia urbana in Italia riporterà la pace in Medio Oriente. Nessuno sciopero ideologico salverà il popolo palestinese. Potete fermarvi: di danni all’Italia ne avete già fatti troppi».
La reazione degli utenti: “I danni li fate voi”
Sotto al post, però, la reazione degli utenti è stata molto diversa da quella attesa. Decine di commenti critici hanno inondato il profilo ufficiale di FdI, accusando il partito di strumentalizzare le proteste e di nascondere le proprie responsabilità politiche.
Nessuna guerriglia urbana in Italia riporterà la pace in Medio Oriente. Nessuno sciopero ideologico salverà il popolo palestinese. Potete fermarvi: di danni all’Italia ne avete già fatti troppi. pic.twitter.com/FMprRBFapu
— Fratelli d’Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) October 2, 2025
«Siete voi a sperperare i nostri soldi», scrive un utente citando il progetto del Ponte sullo Stretto. «Vi state rivolgendo a un piccolo nucleo di infiltrati, non a chi manifesta pacificamente», replicano altri, criticando la narrazione del partito di governo. Un messaggio diventato virale sottolinea: «Quando i vostri nipoti leggeranno i libri di storia, chiederanno perché i loro nonni stavano dalla parte dei criminali. E voi parlerete di due vetrine rotte».
Accuse di complicità con Israele
Molti commentatori hanno collegato il post di FdI alle posizioni del governo sulla crisi mediorientale, accusando Meloni e i suoi di «complicità con Israele» e di negare il genocidio a Gaza. Altri hanno scritto: «Avete risvegliato le coscienze di tanti, non potete più fermare le piazze».
Il risultato è stato un effetto boomerang comunicativo: il post pensato per colpire le manifestazioni ha invece amplificato la solidarietà verso gli attivisti della Flotilla e le proteste pro-Palestina in corso in tutta Italia.