sabato, Novembre 22

Famiglia nel bosco, Cristicchi scuote il web: “Bambini rapiti da un sistema demoniaco”

Il caso della famiglia che viveva nei boschi di Palmoli, in Abruzzo, continua a dividere il Paese. E ora entra di forza anche nel dibattito pubblico digitale grazie alle parole di Simone Cristicchi, che ha pubblicato su X un commento destinato a scatenare un’ondata di reazioni.

Il tweet di Cristicchi che incendia il dibattito

Il cantautore ha scritto: “I bambini del bosco, rapiti da un sistema demoniaco che finge di proteggerli. Una famiglia che vive in armonia con il respiro della Natura, senza dare fastidio. Uno ‘stato’ ormai totalmente distante da uno stile di vita, che dovrebbe promuovere anziché ostacolare. Tanta rabbia”.

Una posizione che ha ottenuto migliaia di interazioni e che ha scatenato risposte immediate, tra cui quella di Rita Pavone, che dal suo profilo ufficiale ha commentato: “Sì. Tanta rabbia. Da una parte bimbi dimenticati, lasciati a vivere in mezzo alla sporcizia, tra drogati e sfasati e nessuno che se ne occupi. Ci si occupa invece, e con una celerità incredibile, di una famiglia che vive una vita serena, in mezzo alla natura. Qualcosa ci sfugge…”.

Reazioni online: tra sostegno e accuse

Sotto il tweet di Cristicchi sono arrivati migliaia di commenti. Alcuni utenti contestano il cantautore: “Tu faresti vivere così i tuoi figli?”, scrive un follower. Ma la maggior parte sostiene la sua tesi e denuncia presunte incoerenze istituzionali.

Un utente nota: “Ci stracciano i c **** dalla mattina alla sera alla Tv parlando di ecologia, della bellezza della natura…, del risparmio delle risorse, il consumismo, il fast fashion, la dipendenza tecnologica… E poi tentano la distruzione di una famiglia sana”.

Altri commentano con toni duri contro le istituzioni: “Incredibile come si lotti contro chi ha un pensiero diverso dalle pecore cittadine…”. Oppure sottolineano un presunto doppio standard: “Quando invece i bambini Rom possono non andare a scuola, rubare e vivere nel degrado più totale. Due pesi e due misure come sempre”.

Non mancano commenti più evocativi, come: “Come nelle fiabe, l’orco che va a minare la serenità della casa nel bosco”.

I fatti: bambini trasferiti in comunità, genitori sotto osservazione

I tre bambini – una bambina di 8 anni e due gemelli di 6 – vivevano con i genitori in una casa isolata tra i boschi di Palmoli. Nei giorni scorsi il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha disposto la sospensione della potestà genitoriale, con trasferimento immediato dei minori in una struttura protetta per un periodo di osservazione.

Una decisione che ha immediatamente assunto rilievo politico, con dichiarazioni del governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio e con l’interesse diretto della premier Giorgia Meloni e del ministro Carlo Nordio, che hanno promesso verifiche approfondite.

Meloni ha dichiarato: “Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire”.

L’Anm difende il provvedimento: “Decisione basata su dati tecnici”

L’Associazione Nazionale Magistrati ha reagito alle critiche politiche con fermezza, parlando di un’ordinanza “fondata su dati tecnici” e difendendo l’operato del Tribunale dell’Aquila.

Il legale della famiglia: “Nessun motivo per togliere la potestà”

Una linea che non convince l’avvocato Giovanni Angelucci, che rappresenta i genitori, Nathan e Catherine. Il legale contesta duramente le motivazioni dell’allontanamento: “Sono vaccinati, non hanno problemi di socialità e neppure di scolarizzazione; e l’abitazione ha l’idoneità statica con un certificato rilasciato lunedì scorso e che depositeremo”.

Angelucci insiste: “Questi bambini hanno più relazioni vere di tanti coetanei che magari hanno amici virtuali sul telefonino”. E sottolinea come la comunità locale si sia mobilitata in massa: la petizione online “salviamo la famiglia che vive nel bosco” ha raccolto 90.000 firme in 10 giorni.

Sulla scolarizzazione, il legale chiarisce che esiste un provvedimento dell’Istituto Comprensivo che ratifica la richiesta dei genitori di avvalersi dell’istruzione parentale.

I bambini sono oggi nella comunità educativa, in una stanza dedicata. La madre può vederli quotidianamente, ma dorme in un’altra stanza. Il padre è autorizzato a visite e contatti regolamentati.

Le indagini, le verifiche tecniche e i prossimi passi della difesa legale decideranno se i tre minori potranno rientrare a casa.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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