Secondo gli inquirenti, l’uomo era ritenuto appartenente al clan camorristico Andolfi-Cuccaro, attivo nell’area orientale di Napoli e in particolare nel quartiere Barra, dove il gruppo esercitava un forte controllo sul territorio.
Un arresto simbolico nella lotta alla camorra
Il provvedimento di cattura è stato emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli. Con questo arresto, salgono a ventidue i latitanti catturati dai carabinieri nell’arco di un solo anno, un dato che conferma l’intensificazione dell’azione repressiva contro la criminalità organizzata.
L’operazione rappresenta un colpo importante alla struttura del clan e un segnale forte per il territorio, da anni segnato da dinamiche criminali radicate.
La fine della latitanza
Dopo l’arresto, Andolfi è stato trasferito in carcere, dove sconterà la pena residua. Si chiude così una latitanza durata oltre due anni, durante i quali l’uomo era riuscito a sottrarsi alla cattura restando nascosto nel tessuto urbano della città.
Un’operazione che riporta l’attenzione sul ruolo decisivo delle indagini di lungo periodo e sul valore della presenza costante delle forze dell’ordine nei quartieri più complessi di Napoli.



















