A facilitare il tutto, ci sarebbe stata la mediazione di un soggetto terzo, anch’egli indagato, accusato di traffico illecito di influenze. Quest’ultimo avrebbe sfruttato il suo rapporto diretto con il sindaco per ottenere accesso a informazioni privilegiate, in cambio di un compenso pattuito pari al 10% dell’importo dell’appalto.
Uno Schema Corruttivo Già Conosciuto
Secondo gli inquirenti, la metodologia seguita richiama da vicino quella già documentata nel primo filone investigativo. Lo schema si ripeterebbe: documenti riservati condivisi in modo illecito, simulazioni di procedure regolari, redazione anticipata di atti tecnici da parte dell’imprenditore beneficiario e assenza di controlli formali sul reale avanzamento dei lavori pubblici.
Questi elementi indicano, secondo la Procura, l’esistenza di un sistema ben collaudato e non di semplici deviazioni occasionali.
I Nomi Degli Indagati
L’inchiesta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di otto persone:
Donato Mottola – imprenditore di Noci, già arrestato nel 2021 per una tangente da 20.000 euro al capo della Protezione Civile regionale;
Francesco Girardi – imprenditore coinvolto in appalti pubblici;
Giovanni Mastrangelo – sindaco di Gioia del Colle, eletto con Fratelli d’Italia;
Nicola Sansolini – dirigente della ASL di Bari;
Nicola Iacobellis – funzionario ASL Bari;
Antonino Del Vecchio – responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici di Gioia del Colle;
Lorenzo Fruscio – dirigente omologo presso il Comune di Bitritto;
Raffaele Amato – funzionario delle Infrastrutture del Comune di Bari.
Per alcuni di questi, come il sindaco Mastrangelo, sono già stati eseguiti provvedimenti di perquisizione. Per altri, gli accertamenti sono ancora in corso, al fine di verificare la portata effettiva del loro coinvolgimento.
Un Sistema Radicato e Trasversale
L’indagine rivela un quadro preoccupante: quello di un sistema di corruzione non limitato a un singolo Comune o ente, ma diffuso trasversalmente su più livelli della pubblica amministrazione locale. Le tecniche utilizzate e i soggetti coinvolti sembrano seguire schemi ripetitivi e consolidati, segno di una strategia ben strutturata, piuttosto che di episodi sporadici.
Questa rete di favori, scambi illeciti e compromissioni istituzionali mette in evidenza le debolezze del sistema di controllo negli enti locali, e alimenta i dubbi su quanto sia davvero garantita l’imparzialità nella gestione delle risorse pubbliche.