lunedì, Giugno 23

Il colonnello Paglia sul raid USA: “Nessun preavviso, ma l’Italia era pronta”

“Martello di mezzanotte”: il colonnello Paglia rompe il silenzio

Gli Stati Uniti non ci hanno avvisato, ma l’Italia non si è fatta cogliere impreparata”. A parlare è il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare e consigliere del Ministro della Difesa, che commenta l’operazione militare americana contro l’Iran denominata Martello di Mezzanotte. Lo fa in un’intervista a Tgcom24, lanciando un messaggio chiaro: la reazione italiana è stata all’altezza della situazione.

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“Nessun preavviso da Washington, ma allerta massima”

Paglia chiarisce: “Non sapevamo nulla, nemmeno il ministro era informato. Ma non è la prima volta: gli americani si muovono spesso senza preavviso”. Nonostante ciò, l’intelligence italiana ha colto i segnali: “Lo spostamento dei bombardieri ha subito fatto scattare l’allarme nelle nostre difese”.

La risposta italiana: difesa e rapidità

Secondo Paglia, il vero punto di forza è stata la capacità dell’Italia di rimodulare tempestivamente il dispositivo in Iraq: “Non siamo rimasti a guardare. La priorità è proteggere i nostri soldati”. Questo – sostiene – dimostra che il nostro Paese ha una struttura militare seria e reattiva.

“Chi paga sono i civili e i militari”

Paglia, da veterano, non nasconde l’amarezza per le conseguenze umane del conflitto: “I civili non meritano tutto questo. E come sempre, a pagare sono anche gli uomini in divisa, i nostri militari, che rischiano la vita”. Per questo – aggiunge – è fondamentale continuare a operare con massima cautela, tutela e umanità.

“Diplomazia e sicurezza: la via di un Paese serio”

Guardando al futuro, il colonnello ammonisce: “Le prossime 48 ore saranno cruciali. Bisogna capire se e come l’Iran risponderà”. Ma per l’Italia non c’è alternativa: “Un Paese serio e un governo serio devono muoversi su due binari: sicurezza e diplomazia”.

Intanto, sul piano operativo, i vertici militari e la Difesa restano in stretto contatto con i partner NATO e con le basi italiane coinvolte. La linea tracciata da Paglia è chiara: prepararsi al peggio, sperando nel meglio.

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