Scontro politico tra Ilaria Cucchi e Matteo Salvini
Il dibattito sul reato di tortura in Italia si riaccende dopo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini.
Le sue parole, pronunciate durante un incontro alla Camera, hanno immediatamente provocato reazioni accese, in particolare quella di Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra e sorella di Stefano Cucchi, il giovane morto nel 2009 dopo un violento pestaggio mentre si trovava in custodia dello Stato. Al centro della polemica, la proposta avanzata dalla Lega di rivedere l’attuale normativa sul reato di tortura per renderla, secondo le parole del ministro, “più precisa e circoscritta”.
Le parole di Salvini: “Serve tutelare chi lavora nelle carceri”
Durante il suo intervento, Matteo Salvini ha spiegato che la Lega sta valutando modifiche alla legge sul reato di tortura, introdotta nell’ordinamento italiano nel 2017. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di “difendere l’onorabilità della polizia penitenziaria”, categoria che, secondo il ministro dei Trasporti, opera ogni giorno in condizioni difficili e con grande senso del dovere.
Salvini ha sottolineato che l’attenzione dei media si concentra troppo spesso solo sugli episodi negativi legati agli agenti, ignorando invece l’impegno quotidiano degli operatori nelle carceri. “Parlare di polizia penitenziaria solo in termini di abusi e torture è una rappresentazione distorta della realtà – ha dichiarato – ed è per questo che intendiamo intervenire per modificare una norma che oggi, nei fatti, criminalizza un intero corpo dello Stato.”
La dura risposta di Ilaria Cucchi: “Non lo permetteremo”
Non si è fatta attendere la replica di Ilaria Cucchi, che ha accusato Salvini di voler strumentalizzare un tema tanto delicato per fini politici. “Il ministro dei Trasporti farebbe meglio a occuparsi delle sue competenze – ha dichiarato la senatrice – piuttosto che invadere un campo che non gli appartiene.”