Nuove rivelazioni sul caso di Chiara Poggi: cosa c’era davvero nella chiavetta USB?
Una scoperta sorprendente ha riacceso l’interesse su uno dei più complessi e discussi casi di cronaca nera in Italia: l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007.
A quasi vent’anni dalla tragica morte della giovane, spunta un nuovo elemento che potrebbe cambiare le prospettive dell’intera inchiesta: una chiavetta USB contenente un file dal contenuto inquietante.
Il file “abusati550.doc”: cosa nascondeva Chiara?
La chiavetta USB è stata ritrovata nell’abitazione della vittima ed è diventata oggetto di attenzione da parte degli investigatori solo recentemente. All’interno del dispositivo era salvato un documento di testo dal titolo provocatorio: abusati550.doc. Il file contiene una raccolta di articoli riguardanti abusi sessuali avvenuti all’interno della Chiesa cattolica, in particolare casi di pedofilia che coinvolgono sacerdoti.
Il documento risale a circa due mesi prima della morte di Chiara Poggi. Questo dettaglio temporale è importante, poiché suggerisce che la giovane avesse iniziato a interessarsi attivamente a questi temi prima di essere brutalmente uccisa.
Una nuova pista grazie all’avvocato di Andrea Sempio
L’attenzione su questo documento è stata sollevata dall’avvocato Massimo Lovati, che rappresenta Andrea Sempio, l’unico indagato nell’ultimo filone d’indagine riaperto dalla Procura di Pavia. Lovati ha messo in evidenza come il contenuto del file sia stato sottovalutato per anni, quando invece potrebbe contenere la chiave per comprendere un possibile movente alternativo.
Secondo l’avvocato, Chiara Poggi potrebbe aver scoperto informazioni altamente compromettenti su episodi di pedofilia e abusi all’interno della Chiesa. Il fatto che stesse raccogliendo documentazione su questi temi potrebbe far pensare che stesse preparando una denuncia o una segnalazione, rendendola un possibile bersaglio per chi voleva insabbiare tutto.
Il sospetto: un omicidio su commissione?
Lovati ha avanzato un’ipotesi tanto inquietante quanto complessa: Chiara potrebbe essere stata eliminata da un sicario professionista incaricato di farla tacere. In questa ricostruzione, Alberto Stasi – l’ex fidanzato condannato per l’omicidio – sarebbe stato a conoscenza di parte della verità, ma costretto al silenzio da forze più grandi di lui.