“Dovevamo farlo”: Bruno Pizzul, è successo subito dopo il funerale
Bruno Pizzul: Un Addio Carico di Emozioni e il Brindisi in Suo Onore con il Vino di Cormons
La comunità di Cormons ha reso omaggio a Bruno Pizzul con un tributo autentico e sentito, celebrandone la vita e la memoria con un brindisi a base di vino locale. Dopo le esequie, amici e conoscenti si sono riuniti per un ricordo laico, come racconta il figlio Fabio Pizzul: “Dopo il funerale, non poteva mancare un brindisi in suo onore. Nel Collio è una tradizione: qui si celebra la vita anche nei momenti di commiato”.
Il Saluto a un’Icona del Giornalismo Sportivo
Bruno Pizzul, una delle voci più celebri del giornalismo sportivo italiano, ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati di calcio. Il funerale si è svolto presso il Duomo di Cormons, dove amici, colleghi e tifosi hanno voluto dargli l’ultimo saluto. La cerimonia si è tenuta in un clima di grande commozione, con la salma esposta dalle 10:30 per permettere a tutti di rendergli omaggio.
Alla fine delle esequie, il rito si è concluso con un momento simbolico e significativo: un brindisi nel “ricreatorio” del paese, un gesto che ha voluto sottolineare l’affetto e la riconoscenza di chi lo ha conosciuto e stimato. I produttori locali hanno offerto il vino di Cormons, terra a cui Pizzul era profondamente legato, per onorare il suo spirito gioviale e il suo amore per le radici friulane.
Un Uomo, una Voce, una Storia
Pizzul non era solo un telecronista, ma un narratore capace di trasmettere emozioni attraverso la sua inconfondibile voce. Il suo stile unico, lontano dagli eccessi e dalle esaltazioni moderne, era basato su un racconto sobrio, raffinato e mai urlato. Il figlio Fabio, nel ricordarlo, ha sottolineato come suo padre avesse un rapporto particolare con l’evoluzione del racconto calcistico.
“Non amava il calcio gridato e spettacolarizzato. Si rendeva conto che il modo di raccontare lo sport era cambiato, così come il calcio stesso: ormai è diventato un prodotto da vendere. Con l’avvento della TV a pagamento, la narrazione è diventata frammentata, piena di dettagli ingigantiti dalla regia”, ha raccontato Fabio Pizzul.
Dal Racconto Sportivo al Mega Show: L’Evoluzione della Telecronaca
Oggi il calcio in TV è un prodotto spettacolarizzato, con un uso esasperato delle telecamere e un taglio quasi cinematografico che ha modificato il modo di viverlo da casa.
“Una partita è diventata un mega show”, ha osservato Fabio, sottolineando come la narrazione sia cambiata per adattarsi alle nuove esigenze del mercato. “Un tempo, il telecronista era un narratore dell’evento sportivo. Oggi, invece, deve cercare di riempire i vuoti e dare senso a una frammentazione estrema”.
Questo passaggio non è stato sempre facile da accettare per chi, come Bruno Pizzul, ha vissuto un’epoca in cui il calcio era ancora una passione autentica e non solo un prodotto commerciale. Tuttavia, da grande professionista qual era, ha saputo adattarsi ai cambiamenti senza mai perdere la sua eleganza e il suo stile inconfondibile.
Il Legame con il Mondo dello Sport
Bruno Pizzul aveva legato il suo nome a grandi protagonisti dello sport italiano, costruendo con alcuni di loro rapporti di profonda stima e amicizia.
“Tra le persone a cui era più affezionato c’era sicuramente Dino Zoff, non solo per la vicinanza territoriale – essendo entrambi friulani – ma anche per un’affinità di carattere. Poi c’era Enzo Bearzot, con cui condivideva una visione simile del calcio, oltre a Fabio Capello e Giovanni Trapattoni, con i quali ha avuto modo di collaborare in diverse occasioni”, ha ricordato il figlio Fabio.
Uno dei momenti più divertenti della sua carriera fuori dal contesto sportivo è stato sicuramente lo spot girato in Brasile per la Fiat, con un gruppo di ragazzini che cercava di organizzare una partita di calcio.
“Si sono divertiti tantissimo durante le riprese. Era un modo diverso di vivere il calcio, con leggerezza e ironia”, ha aggiunto Fabio Pizzul.
Un Uomo di Altri Tempi in un Calcio Sempre Più Mediatico
Uno degli aspetti che Bruno Pizzul sottolineava spesso era il cambiamento del rapporto tra i calciatori e i media.
“Un tempo, quando si andava in trasferta, si stava tutti insieme: giornalisti e giocatori condividevano momenti di convivialità. Oggi, invece, ogni calciatore vive isolato nel suo mondo, spesso chiuso nel proprio smartphone, lontano dalla realtà del gruppo”, ha ricordato il figlio.
Questo distacco, favorito dall’era digitale e dai social media, ha reso il calcio moderno più individualista, meno romantico e più orientato al business. Tuttavia, la lezione di Pizzul resta attuale: dietro ogni grande campione c’è prima di tutto un uomo, con le sue passioni, le sue paure e la sua umanità.
Un Brindisi per Ricordare un Grande Uomo
Il funerale di Bruno Pizzul si è concluso con un gesto che rispecchia perfettamente la sua filosofia di vita: un brindisi tra amici, nel cuore della sua terra natale, con un calice di vino friulano.
Un addio semplice, genuino, privo di eccessi, esattamente come era lui.
La comunità di Cormons, i colleghi e gli amici lo hanno salutato con affetto, celebrando non solo il grande giornalista, ma anche l’uomo di straordinaria umanità e ironia.
Bruno Pizzul continuerà a vivere nei ricordi di chi lo ha conosciuto e nella voce che ha accompagnato intere generazioni di appassionati di calcio. Un’icona che, nonostante il tempo e i cambiamenti del mondo sportivo, resterà per sempre nel cuore degli italiani.