È stato ritrovato all’alba, completamente carbonizzato, il relitto dell’elicottero privato scomparso domenica pomeriggio mentre sorvolava l’Appennino tra Toscana e Marche. A bordo c’erano due imprenditori toscani: Mario Paglicci, 77 anni, figura storica dell’artigianato orafo di Arezzo, e Fulvio Casini, 67 anni, titolare della Marta Immobiliare di Sinalunga.

Il velivolo, un Agusta Westland 109, era decollato da Venezia ed era diretto verso il rientro a casa. Pochi minuti prima di sparire dai radar, Paglicci avrebbe inviato un messaggio ai familiari: un avviso di un’avaria al motore che lasciava intuire la gravità della situazione.
La zona del ritrovamento: boschi, pendenze ripide e accessi impossibili
L’elicottero è stato individuato in una delle aree più impervie dell’Appennino, a Poggio dell’Appione, nel territorio di Badia Tedalda (Arezzo), non lontano dal confine marchigiano. Il velivolo è stato trovato completamente distrutto dalle fiamme, con la fusoliera irriconoscibile.
Le squadre dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino hanno lavorato per ore: calate dall’alto con verricello, supportate da droni e da mezzi dell’Aeronautica Militare. La conformazione del terreno e la vegetazione fittissima hanno impedito il recupero immediato dei corpi, operazione rinviata al giorno successivo.
Chi erano le vittime
Mario Paglicci: l’imprenditore che “volava sempre più in alto”
Nato ad Arezzo, Paglicci guidava da decenni la Gimet, azienda leader mondiale nella gioielleria. Amatissimo nel territorio, era conosciuto per il suo carattere ottimista e la passione per il volo, che condivideva con l’amico Casini.
La nipote Alessandra lo ha ricordato con commozione: «È scomparso con il suo sogno: il suo elicottero. Ha sempre guardato in alto, nella vita e nel lavoro».
Fulvio Casini: imprenditore immobiliare e pilota esperto
Casini, 67 anni, era un professionista molto noto nel settore immobiliare. Anche lui pilota esperto, volava spesso insieme a Paglicci. Le due famiglie, sconvolte dalla tragedia, hanno ringraziato le forze dell’ordine e i volontari impegnati nelle ricerche.
Indagini in corso: aperta un’inchiesta tecnica e una penale
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un’investigazione per chiarire le cause dell’incidente. Verranno analizzate le condizioni del velivolo, acquistato da pochi mesi, e la natura dell’avaria segnalata dal pilota.
Parallelamente, la Procura di Arezzo ha avviato un’indagine penale per verificare eventuali responsabilità: manutenzione, prestazioni del motore, condizioni operative e dinamica dell’impatto.
L’obiettivo è ricostruire con precisione gli ultimi minuti di volo e capire se la tragedia potesse essere evitata.


















