mercoledì, Dicembre 3

Enzo Iacchetti scuote Cartabianca: “Putin ci cancella con un peto”

Iacchetti, noto per lo stile diretto e l’uso della satira, ha definito tale scenario “fantascienza”, richiamando persino i film di Stanley Kubrick per ironizzare sulla drammaticità dei toni suggeriti da certi commenti pubblici.

La difesa satirica di Iacchetti: “Putin più intelligente di Trump”

Nel proseguire il ragionamento, Iacchetti ha sottolineato che a suo avviso “siamo già in guerra”, riferendosi al contesto internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e dal deterioramento dei rapporti tra Russia e Occidente. Ha poi aggiunto una nuova provocazione, destinata a generare ulteriori discussioni: “Putin mi sembra più intelligente di Trump… ora diranno che sono putiniano, ma mi sembra più intelligente del biondino”.

Una frase costruita in un registro dichiaratamente ironico, ma che ha immediatamente attirato l’attenzione per il paragone diretto tra il presidente russo e l’ex presidente statunitense.

Dalla crisi di Gaza alla protesta contro i media

Iacchetti, ospite ricorrente nelle ultime settimane, ha allargato il discorso anche alla crisi di Gaza, lamentando a suo dire una ridotta copertura mediatica rispetto ai giorni delle grandi manifestazioni. Il conduttore e comico ha criticato le proteste avvenute nelle redazioni giornalistiche, definendo i responsabili “pro-Pirla”, utilizzando ancora una volta provocazione e sarcasmo.

Reazioni e interpretazioni: un commento destinato a dividere

Il segmento della puntata è stato immediatamente rilanciato sui social, dove la battuta sul “peto” e il paragone tra Putin e Trump hanno diviso gli utenti tra chi ha letto l’intervento come satira politica e chi, invece, lo ha ritenuto inopportuno in un contesto internazionale già teso.

Il dibattito richiama ancora una volta il ruolo della televisione nel commentare scenari geopolitici complessi e quanto l’uso dell’ironia possa diventare un detonatore mediatico, amplificando e polarizzando le opinioni del pubblico.

L’episodio dimostra come, anche in un talk show televisivo, temi come la sicurezza euroatlantica, la guerra ibrida e il rapporto fra Stati Uniti e Russia possano accendere discussioni animate, specialmente quando affrontati attraverso registri linguistici non convenzionali.

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