Il caso della famiglia nel bosco di Palmoli torna al centro dell’attenzione e, a pochi giorni dal Natale, potrebbe arrivare una svolta inattesa. Dopo settimane di tensioni, ricorsi e decisioni del Tribunale dei Minori, si apre uno spiraglio che potrebbe permettere alla famiglia anglo-australiana di riunirsi proprio durante le feste.
Famiglia nel bosco, l’offerta di Briatore: «Pronto a pagare la ristrutturazione»
Stando a quanto riportato da La Stampa, Flavio Briatore avrebbe contattato la Regione per manifestare la sua disponibilità a finanziare i lavori di ristrutturazione del casolare nel bosco dove vivevano Catherine e Nathan con i loro tre figli.
L’intervento servirebbe a mettere in sicurezza l’abitazione, oggetto di numerose contestazioni e al centro del provvedimento di allontanamento dei bambini. L’imprenditore potrebbe anche raccontare la sua idea sui social nelle prossime ore.
La situazione attuale: la famiglia non vive più nel bosco
Da tre settimane, i bambini vivono in una casa famiglia a Vasto, mentre i genitori abitano nella casa offerta dal ristoratore di Ortona, in attesa che il casolare venga messo a norma. La separazione forzata ha attirato l’attenzione internazionale, provocando reazioni anche in Australia.
Intanto i piccoli si stanno abituando alla nuova quotidianità: hanno addobbato l’albero di Natale con gli operatori, scoperto giocattoli che non avevano mai visto – macchinine, bambole, pennarelli – e condiviso momenti di gioco con gli altri ospiti della struttura.
Vaccini, scuola e lingua: gli ostacoli da superare
Restano sul tavolo alcune criticità che la curatrice speciale e la tutrice nominata dal Tribunale considerano imprescindibili:
- frequentazione regolare della scuola per garantire ai bambini una vita sociale adeguata,
- risoluzione delle questioni legate ai vaccini,
- difficoltà linguistiche dei genitori, che parlano e comprendono poco l’italiano.
Per le tutrici, l’inserimento scolastico è essenziale per poter valutare la reale situazione dei minori e la loro capacità di relazione.
Il 16 dicembre la data chiave: possibile ricongiungimento
Se il giudice non dovesse pronunciarsi prima, sarà la Corte d’Appello a esprimersi il 16 dicembre. Potrebbe riformare la sentenza che aveva revocato la potestà genitoriale e ordinato l’allontanamento dei minori dal casolare.











