giovedì, Ottobre 2

Flotilla, il governo non paga il rientro degli italiani: Meloni durissima sugli attivisti

Flotilla, il governo non finanzierà il rientro degli italiani

Il governo italiano non coprirà le spese per il rimpatrio degli italiani fermati a bordo della Global Sumud Flotilla e successivamente espulsi da Israele. La notizia, riportata da La Repubblica e La Stampa, è stata confermata da fonti della maggioranza. La linea è chiara: lo Stato continuerà a garantire l’assistenza consolare, ma i costi dei voli saranno a carico degli attivisti.

Meloni: «I soldi li caccino gli attivisti»

La premier Giorgia Meloni, che ha seguito la vicenda da Copenaghen tramite aggiornamenti in tempo reale sul suo iPhone, ha ribadito la posizione del governo: «Non è una vendetta, ma un messaggio. Non si può pensare che lo Stato sostenga un’azione che ha mostrato legami sospetti con Hamas». La scelta viene presentata come un atto politico e simbolico, per rimarcare la distanza dall’iniziativa.

Rimpatri volontari e forzati

Secondo le prime indicazioni, gli attivisti italiani identificati e trattenuti ad Ashdod potranno rientrare a partire da venerdì 3 ottobre, in caso di rimpatrio volontario. Per chi invece subirà un’espulsione forzata, i tempi si allungheranno fino a domenica 5 ottobre. Nessun charter speciale partirà dall’Italia: gli attivisti dovranno provvedere in autonomia ai biglietti.

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