martedì, Ottobre 7

Disastro per AVS in Calabria: resta fuori dal Consiglio regionale. A Riace il “modello Lucano” crolla

AVS non entra in Consiglio: flop totale in Calabria

Catanzaro, 7 ottobre 2025

– È una sconfitta senza attenuanti per Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) in Calabria. La lista rosso-verde si ferma al 3,85%, appena sotto la soglia di sbarramento del 4%, restando così esclusa dal Consiglio regionale. Un colpo durissimo per la coalizione che puntava a rappresentare la “coscienza ecologista” del centrosinistra, e che invece si risveglia fuori da ogni istituzione.

Il politologo Lorenzo Pregliasco ha riassunto così la débâcle su X: “Dati definitivi in Calabria: Noi Moderati chiude al 4,03%, appena 252 voti sopra la soglia di sbarramento ed elegge 2 consiglieri regionali. Resta fuori AVS, ferma al 3,85%”. Poche righe che sanciscono una verità politica impietosa: in Calabria la sinistra radicale non esiste più.

Campagna senza radici: social attivi, piazze vuote

Il risultato di AVS riflette una campagna rimasta sospesa tra slogan e testimonianza. Tanta visibilità mediatica, ma nessuna reale presenza sul territorio. Nelle città e nei piccoli centri il messaggio ambientalista non è arrivato: troppo distante dai problemi concreti di una regione dove a pesare sono il lavoro, la sanità e le infrastrutture.

La filosofa Donatella Di Cesare, candidata di punta, si è fermata a meno di 500 preferenze, simbolo di un intellettualismo scollegato dalla realtà. Gli eventi digitali e le dirette social non hanno compensato l’assenza di un radicamento reale, e nei collegi rurali la lista è praticamente scomparsa.

Il vuoto lasciato da Mimmo Lucano

Determinante anche l’assenza di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e icona della sinistra dell’accoglienza, dichiarato incandidabile dai tribunali. Senza di lui, AVS ha perso il suo unico volto riconoscibile nel Mezzogiorno. Il paradosso più amaro è che persino a Riace – la sua roccaforte simbolica – la lista ha raccolto pochissimi voti. Nessun effetto traino, nessuna ondata di solidarietà. Nemmeno lì il mito del “modello Lucano” è bastato a riaccendere l’entusiasmo.

Occhiuto domina e chiude la partita

Intanto il governatore Roberto Occhiuto consolida la propria leadership: con oltre il 57% dei voti, non solo viene riconfermato, ma conquista anche due seggi in più grazie al margine che ha escluso AVS. Il centrodestra esce più compatto che mai, mentre il centrosinistra continua a frammentarsi tra Pd, M5S e liste minori.

Una lezione politica per la sinistra radicale

Il voto calabrese è un messaggio chiaro: senza una rete territoriale e figure radicate, la sinistra ecologista resta un’idea astratta. AVS ha parlato più a se stessa che agli elettori, affidandosi a simboli mediatici e figure accademiche lontane dai problemi quotidiani. E in una regione dove il consenso si costruisce porta a porta, il distacco dai territori è fatale.

La lezione arriva anche dal dato più crudele: bastavano 252 voti in più per superare la soglia. Ma la realtà, ancora una volta, ha vinto sull’ideologia. In Calabria, tra un talk show e un seggio, c’è un abisso fatto di strade dissestate, ospedali carenti e famiglie dimenticate. E là dove AVS parlava di transizione ecologica, i cittadini chiedevano semplicemente di sopravvivere.

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