lunedì, Novembre 10

Funerali di Peppe Vessicchio a Roma: l’ultimo saluto tra commozione, fiori e applausi

Nel pomeriggio di lunedì 10 novembre, la chiesa dei Santi Angeli Custodi, nel cuore di Montesacro, si è riempita di silenzi, sguardi lucidi e fiori bianchi per i funerali di Peppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra, scomparso l’8 novembre a causa di una polmonite interstiziale, è stato salutato in una cerimonia voluta strettamente privata dalla famiglia.

Nonostante il carattere riservato, molti residenti del quartiere hanno scelto di radunarsi all’esterno della chiesa, un luogo che Vessicchio frequentava ogni giorno mentre passeggiava nelle strade dove era amato come uno di casa.

Le corone di fiori e la presenza dei volti noti

All’ingresso della chiesa spiccavano due grandi corone di fiori: una firmata Maria De Filippi, l’altra dal team di Amici, trasmissione nella quale il Maestro aveva lasciato un segno indelebile. All’interno, tra i primi ad arrivare, Lorella Cuccarini e il marito Silvio Testi, seguiti da Rudy Zerbi, che ha lasciato un messaggio nel libro delle firme.

Presenti anche tanti artisti che avevano condiviso il palco con lui: Fiorella Mannoia, Rossella Brescia, Enrico Melozzi e i coreografi Veronica e Giuliano Peparini. Tra la folla anche Valerio Scanu, che Vessicchio diresse nell’anno della sua vittoria al Festival di Sanremo.

Applausi e commozione all’uscita del feretro

Quando il feretro è stato portato fuori, la piazza si è stretta in un lungo applauso. La figlia Alessia, profondamente emozionata, ha ringraziato tutti con una frase semplice ma intensa: «Mio padre non era solo nostro. Era di tutti».

Nel quartiere, già dalla sera precedente, erano comparsi manifesti dedicati al Maestro: «Ciao Maestro. Montesacro». Anche il Presidente della III Municipalità aveva ricordato la sua presenza gentile, raccontando quanto fosse speciale incontrarlo tra i bar e le vie del quartiere.

Un legame profondo con la città e con la musica italiana

La figura di Peppe Vessicchio rimane centrale nella memoria collettiva: un artista capace di unire competenza e umanità, reso celebre non solo dalle sue direzioni a Sanremo ma da un modo unico di stare in scena, fatto di discrezione e ironia. Roma gli ha dato l’ultimo saluto con il calore che lui stesso aveva sempre restituito al pubblico.

La famiglia ha confermato la volontà di mantenere il massimo riserbo per i giorni successivi, chiedendo rispetto e silenzio in un momento tanto delicato.

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