sabato, Agosto 2

Furti contactless con POS mobile: boom di casi in Italia, come funziona la truffa e come difendersi

Borseggi 2.0: la nuova truffa del POS contactless

Il borseggio è diventato tecnologico. Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta la cosiddetta truffa del POS “strusciato”, dove i malintenzionati utilizzano lettori di carte portatili per rubare denaro con pagamenti contactless, senza che la vittima tiri fuori carte o smartphone. Alcuni video virali sui social mostrano presunti ladri che si aggirano tra la folla, avvicinando il dispositivo a borse e portafogli.

Come funziona questa truffa?

Il fenomeno ha attirato l’attenzione dopo l’arresto di una donna a Sorrento, trovata in possesso di un POS mobile durante un controllo per un furto di 100 euro. È accusata anche di una truffa da 9.000 euro a Roma, dove avrebbe utilizzato un lettore portatile per prelevare denaro da una turista. L’entità dell’importo e le modalità sono ancora al vaglio degli inquirenti, ma l’allarme è scattato.

Perché è possibile? Il limite dei pagamenti sotto i 50 euro

Le carte di credito e debito con tecnologia contactless non richiedono l’inserimento del PIN per pagamenti inferiori a 50 euro, aprendo uno spiraglio per i truffatori. Diverso invece per i pagamenti via smartphone, che richiedono sempre conferma con impronta digitale, riconoscimento facciale o codice.

Ogni POS, però, deve essere registrato con dati reali: documento d’identità, codice fiscale e video di riconoscimento. Questo rende teoricamente rintracciabile ogni transazione, facilitando l’individuazione dei responsabili da parte delle autorità.

Test di sicurezza e falsi miti

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