domenica, Novembre 2

Delitto di Garlasco, nuovi documenti: “Versamenti occulti dal padre di Sempio, ma non ai legali”

Nuovo capitolo nel caso Garlasco. La Guardia di Finanza di Brescia ha depositato un’informativa che aggiunge elementi esplosivi all’indagine per corruzione in atti giudiziari che coinvolge l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.

Il documento della Guardia di Finanza

Secondo quanto riportato nel documento, i finanzieri scrivono che “le modalità prospettate sembrano più vicine all’ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse, piuttosto che i difensori di fiducia, come invece sostenuto da Giuseppe Sempio”. Una frase che smentirebbe la versione fornita dallo stesso Sempio, che aveva giustificato i versamenti come normali spese legali per la difesa del figlio.

I pagamenti e il “pizzino”

L’indagine si concentra su una serie di versamenti in contanti effettuati da Sempio nel 2017, che – secondo la Guardia di Finanza – non sarebbero riconducibili a parcelle professionali ma a pagamenti occulti ancora da identificare. A far scattare gli accertamenti è stato un appunto manoscritto ritrovato in un quaderno-rubrica nella casa della famiglia Sempio. Su quelle pagine compariva la frase: “Gip Venditti archivia per 20-30”. Secondo Sempio, si trattava solo di una stima dei costi legali previsti, ma per gli inquirenti l’annotazione potrebbe nascondere un accordo illecito per ottenere l’archiviazione.

Dalla documentazione risulta inoltre che Sempio avrebbe effettuato prelievi in contanti per almeno 15mila euro nei mesi precedenti al febbraio 2017, data in cui sarebbe stato scritto il “pizzino”. Questo dettaglio ha convinto la Procura di Brescia a proseguire le indagini per chiarire la destinazione dei fondi.

L’inchiesta e i nuovi sequestri

Il documento, depositato agli atti e ora al vaglio del sostituto procuratore Claudia Moregola, si inserisce in un quadro investigativo sempre più ampio. La Procura ha disposto nuovi accertamenti sui dispositivi elettronici di Mario Venditti – computer, tablet e cellulari – già sequestrati in passato e poi restituiti. “Un passaggio necessario – scrive la pm – per verificare l’esistenza di elementi utili alla prova del reato, compresi dati cancellati o occultati”.

La difesa di Sempio e dei suoi legali

Durante l’interrogatorio, Giuseppe Sempio ha ribadito la sua versione: “Il biglietto era solo un promemoria per le spese legali di famiglia”, negando con forza qualsiasi pagamento illecito. “Pensavamo che l’archiviazione sarebbe arrivata comunque, e la cifra indicava solo la stima dei costi”, ha dichiarato ai finanzieri.

Il legale di Andrea Sempio, l’avvocato Liborio Cataliotti, invita alla prudenza: “L’iscrizione del padre è un atto dovuto, ma se il cosiddetto ‘pizzino’ fosse l’unico elemento, sarebbe ben poca cosa. Quel foglio è poco più del nulla”.

Un’inchiesta che può riaprire tutto

La Procura ha affidato a un consulente tecnico torinese, Matteo Ghigo, l’incarico di effettuare copie forensi dei dispositivi sequestrati, alla ricerca di eventuali messaggi, note o tracce digitali collegabili ai versamenti sospetti. Un lavoro che potrebbe fare luce su nuovi retroscena del caso Garlasco, una vicenda che, a distanza di 17 anni, continua a riservare colpi di scena.

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