martedì, Marzo 4

Giorgia Meloni irritata per il protagonismo franco-britannico:

Questa strategia, che Meloni ha definito come la “strategia del ponte”, mira a costruire un dialogo tra le due sponde dell’Atlantico per evitare che l’Europa prenda una direzione autonoma senza il coinvolgimento di Washington. Tuttavia, questa posizione più cauta e diplomatica sembra scontrarsi con la determinazione di Francia e Regno Unito, che stanno spingendo per un piano di pace che non tiene conto della necessità di un coordinamento globale più ampio.

Il fastidio di Meloni per il protagonismo di Londra e Parigi

Nonostante le dichiarazioni ufficiali improntate alla diplomazia, traspare chiaramente il disappunto di Giorgia Meloni per un’iniziativa che rischia di marginalizzare l’Italia. Il pacchetto di misure proposto da Francia e Gran Bretagna prevede una roadmap per la pace in Ucraina che non necessita del consenso preventivo degli Stati Uniti o di altri attori chiave. Questa dinamica preoccupa Palazzo Chigi, che teme di essere escluso dai processi decisionali più rilevanti sul futuro dell’Europa e delle relazioni con Kiev.

Il summit di Lancaster House, durante il quale Macron e Starmer hanno delineato le loro strategie, ha incluso anche la partecipazione di Turchia, Canada e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tuttavia, il governo italiano non ha avuto un ruolo centrale nei negoziati, una situazione che potrebbe indebolire la posizione del Paese nelle future discussioni sulla stabilità europea e sulla gestione del conflitto.

Italia tra Washington e Bruxelles: una posizione sempre più complessa

Il contesto geopolitico attuale sta mettendo Meloni in una situazione particolarmente complessa. Da una parte, l’Italia ha sempre mantenuto una posizione chiara di sostegno all’Ucraina, allineandosi con la NATO e con gli alleati occidentali. Dall’altra, Roma non può ignorare il rischio di una politica estera europea che si muova indipendentemente da Washington, con il pericolo di una progressiva perdita di influenza nei negoziati internazionali.

A rendere ancora più difficile la posizione italiana è l’incognita rappresentata dagli Stati Uniti. Con le elezioni presidenziali americane all’orizzonte e la possibilità di un ritorno di Trump alla Casa Bianca, gli equilibri globali potrebbero cambiare rapidamente. Trump, infatti, ha già manifestato più volte la sua insofferenza nei confronti del sostegno incondizionato all’Ucraina e una sua vittoria potrebbe ribaltare le strategie europee.

In questo scenario, la strategia di Meloni punta a mantenere aperti tutti i canali di dialogo, evitando di prendere posizioni troppo rigide che potrebbero risultare penalizzanti in futuro. Tuttavia, la determinazione di Macron e Starmer nel prendere l’iniziativa potrebbe costringere l’Italia a rivedere il proprio approccio per non restare ai margini dei giochi diplomatici.

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