Pensioni, caos in maggioranza: lavori sospesi sulla manovra. Scontro Lega-Governo

La riforma delle pensioni rischia di diventare il punto di rottura più serio all’interno della maggioranza. Nel tardo pomeriggio di giovedì 18 dicembre, i lavori della commissione Bilancio del Senato sono stati sospesi dopo la richiesta dei senatori della Lega, che hanno chiesto un confronto diretto con il governo sul maxiemendamento alla manovra.

Una mossa che ha certificato tensioni profonde nella coalizione e ha aperto uno scontro politico immediato con le opposizioni, che parlano apertamente di crisi e di maggioranza “andata in tilt”.

Il nodo pensioni fa esplodere la maggioranza

Il casus belli è il maxiemendamento alla legge di Bilancio che interviene sul sistema pensionistico, in particolare sulle finestre di uscita per la pensione anticipata e sul riscatto della laurea. Quando il governo ha annunciato l’arrivo del testo in commissione, i senatori leghisti hanno chiesto di fermare la seduta.

I lavori sono stati sospesi per consentire un faccia a faccia tra l’esecutivo e i gruppi di maggioranza, con la commissione costretta a fermarsi fino alla sera.

Il Pd all’attacco: “Maggioranza a pezzi”

Durissima la reazione del Partito democratico. Il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano, ha parlato di una situazione paradossale.

«Siamo arrivati al punto di bilaterali tra governo e singoli partiti di maggioranza sulla manovra, con la commissione costretta a fermarsi. Se questa non è una crisi, ci spieghino cos’è», ha dichiarato.

Secondo il Pd, il fallimento della riforma pensionistica è evidente: «Dopo le promesse di superare la Fornero si va nella direzione opposta, con età pensionabile più alta, nuovi vincoli e l’ennesima beffa della quota 110», ha aggiunto Pagano.

La posizione della Lega

Dalla Lega arrivano segnali di insoddisfazione, ma anche tentativi di mediazione. Il senatore Claudio Borghi, relatore della manovra, ha spiegato che il governo ha già corretto parzialmente il testo.

«Possiamo dire che miglioriamo rispetto a ieri perché non c’è più la questione del riscatto delle lauree, ma resta il tema delle finestre. Chiederemo una riformulazione differente», ha affermato.

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