venerdì, Ottobre 18

Grave lutto in Italia, ci lascia una vera leggenda

Con quattordici medaglie internazionali e numerosi podi ai mondiali, Pastorini ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo italiano. Oltre ai suoi successi agonistici, è stato un fervente promotore della parità nello sport, contribuendo in modo significativo all’evoluzione della disciplina.

L’Eredità di Pietro Pastorini

Nato nel Pavese e trasferitosi successivamente a Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro, Pastorini ha avuto un impatto profondo e duraturo sull’atletica italiana. La sua passione per la marcia, conosciuta anche come “tacco-punta”, lo ha reso una figura carismatica e amata. Non solo è stato un atleta eccezionale, ma anche un organizzatore instancabile di gare ed eventi, riconoscibile dalla sua voce roca che ha animato innumerevoli manifestazioni sportive.

Chi Era Pietro Pastorini

Dopo una brillante carriera come marciatore, Pastorini ha intrapreso la strada dell’allenatore nel 1973, dedicandosi soprattutto alla Nuova Atletica Astro. Grazie al suo spirito di iniziativa e alla sua dedizione, ha avviato migliaia di giovani allo sport, spesso provenienti da contesti difficili. Inizialmente, segnava le strisce su una strada a fondo chiuso per creare opportunità di riscatto per i ragazzi delle periferie urbane.

Pastorini è stato anche un pioniere della marcia femminile in Italia e un animatore del Trofeo Ugo Frigerio, un circuito di gare che ha dato i natali a numerosi campioni per oltre mezzo secolo. La sua filosofia di vita era misurare il successo non solo in termini di medaglie, ma anche dal numero di vite che ha influenzato positivamente. Nel 2017, ha ricevuto la prestigiosa “Quercia al merito di III Grado”, il massimo riconoscimento dell’atletica italiana.

Successi e Riconoscimenti

Tra i suoi più grandi successi, spicca l’aver portato Michele Didoni all’oro mondiale nella 20 chilometri di marcia a soli 21 anni e Giovanni Perricelli all’argento mondiale nella 50 chilometri a Göteborg nel 1995. Questi risultati non solo testimoniano le sue capacità tecniche, ma anche la sua abilità nel motivare e ispirare gli atleti.

Il Cordoglio della Comunità Sportiva

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità sportiva. Antonio La Torre, attuale direttore tecnico della nazionale azzurra e allenatore di Ivano Brugnetti, oro olimpico nella 20 chilometri di marcia nel 2004, ha dichiarato: “Rappresentava la marcia in modo sviscerato e appassionato, ha allevato molti discepoli, un catalizzatore. Ha davvero fatto del bene a questo mondo.”

Anche la Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) ha espresso il suo cordoglio con un comunicato ufficiale: “Ai familiari vanno le più sentite condoglianze e l’abbraccio del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutto il mondo dell’atletica.” La camera ardente è stata allestita a Mede, in provincia di Pavia, dove amici, colleghi e atleti hanno potuto rendere l’ultimo saluto a un uomo che ha dedicato la sua vita allo sport e ai giovani.

Un Maestro Indimenticabile

La perdita di Pietro Pastorini lascia un vuoto enorme nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di essere guidato da lui. La sua capacità di vedere il potenziale in ogni giovane atleta e di offrire loro gli strumenti necessari per eccellere è stata una delle sue qualità più apprezzate. Non si possono contare le vite che ha toccato e trasformato attraverso il suo lavoro instancabile e la sua passione per la marcia.

Il Futuro dell’Atletica Italiana

Mentre l’atletica italiana piange la scomparsa di una delle sue leggende, l’eredità di Pietro Pastorini continuerà a vivere attraverso gli atleti e i tecnici che ha formato. La sua visione di uno sport inclusivo e accessibile a tutti rimarrà un faro per le future generazioni di marciatori e per l’intera comunità sportiva italiana.

La sua dedizione e il suo impegno per la promozione della marcia femminile hanno aperto nuove strade e opportunità per molte atlete, contribuendo a creare un ambiente più equo e giusto nello sport. Le sue iniziative, come il Trofeo Ugo Frigerio, continueranno a essere un punto di riferimento e una fonte di ispirazione per tutti coloro che amano l’atletica.

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