domenica, Giugno 22

Iran pronto alla rappresaglia: alta tensione dopo i raid USA. Le possibili conseguenze e gli obiettivi nel mirino

Iran pronto alla rappresaglia: alta tensione dopo i raid USA. Le possibili conseguenze e gli obiettivi nel mirino

L’eco dei recenti bombardamenti statunitensi contro infrastrutture nucleari iraniane continua a farsi sentire a livello globale, alimentando timori per una risposta imminente da parte di Teheran.

L’Iran, secondo numerosi analisti militari, non resterà a guardare: si prepara infatti a colpire con modalità che spaziano dalla guerra convenzionale a operazioni ibride, mirando non solo a obiettivi americani diretti, ma anche agli interessi dei loro alleati presenti nel Golfo Persico.

Secondo le valutazioni dell’ex comandante del Centcom, il generale in pensione Joseph Votel, è altamente probabile che Teheran prenda di mira basi militari statunitensi presenti in Qatar, Bahrein e Kuwait. In un’intervista rilasciata al Financial Times, Votel ha parlato apertamente della possibilità di attacchi diretti, affermando che queste installazioni rappresentano bersagli realistici per una rappresaglia. Il Pentagono, nel frattempo, ha predisposto una serie di contromisure per contenere eventuali offensive.

Tuttavia, la minaccia non si esaurisce con un attacco militare classico. L’Iran potrebbe optare anche per operazioni cibernetiche, sabotaggi condotti da milizie affiliate o gruppi terroristici, e interruzioni delle forniture energetiche, una strategia già evocata in passato da Teheran come arma geopolitica. La possibilità di uno scontro su più fronti è oggi più concreta che mai.

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