Papa Francesco ha sempre promosso un modello di governance più inclusivo, che valorizzi il ruolo delle donne nella Chiesa. Durante il suo pontificato, sono numerose le figure femminili che hanno assunto posizioni di rilievo. Tra queste, suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi.
Al di fuori degli ordini religiosi, spiccano Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, Gabriella Gambino, bioeticista e sottosegretaria del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, e Charlotte Kreuter-Kirchof, vicecoordinatrice del Consiglio per l’economia. L’attenzione di Papa Francesco nel valorizzare le donne non si limita alle nomine, ma rientra in un più ampio disegno culturale. Nel libro Ritorniamo a sognare (PIEMME, 2020), il pontefice scrive: “Dobbiamo creare spazi in cui le donne possano assumere la leadership e plasmare la cultura, garantendo che siano rispettate e valorizzate.”
Un profilo internazionale per una visione globale
Suor Raffaella Petrini, nata a Roma nel 1969, appartiene all’ordine delle Suore Francescane dell’Eucaristia, un istituto religioso di origine statunitense fondato nel 1973. Il suo percorso di studi è ricco e internazionale: laureata in Scienze politiche alla Luiss di Roma, ha proseguito gli studi in Scienze sociali presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) e negli Stati Uniti, approfondendo la Science of Organization Behavior.
Dopo un’esperienza accademica come docente di Economia del welfare e Sociologia dei processi economici, è entrata in Vaticano nel 2005 come officiale della Congregazione per l’Evangelizzazione. Nel 2021 è stata nominata segretaria generale del Governatorato della Città del Vaticano, ruolo che le ha permesso di maturare un’importante esperienza gestionale prima dell’attuale promozione.
Esperta di politiche di welfare e delle implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale, suor Petrini ha spesso sottolineato l’importanza dell’etica nelle scelte politiche ed economiche, ribadendo la necessità di un controllo più rigoroso da parte degli Stati sugli sviluppi tecnologici.
Una leader che promuove la leadership of care
Nonostante l’alta carica che ora ricopre, suor Raffaella Petrini non si definisce una leader nel senso tradizionale del termine. Nei suoi studi ha approfondito il concetto di leadership of care, un modello di leadership che pone al centro il benessere delle persone. Nel 2023, durante una conferenza al Nanovic Institute presso l’Università di Notre Dame, ha analizzato il dilemma tra competizione e solidarietà, citando il sociologo Zygmunt Bauman.
Secondo suor Petrini, una leadership efficace non può limitarsi alla crescita economica e allo sviluppo, ma deve necessariamente promuovere il miglioramento della qualità della vita, attraverso un approccio che tenga conto della dimensione sociale e spirituale delle persone.
Il valore della comunità e dell’amicizia sociale
Per suor Petrini, la comunità è il cuore di una società sana. Il concetto di amicizia sociale, promosso anche da Papa Francesco nelle encicliche Fratelli tutti e Laudato si’, rappresenta il fondamento di una convivenza civile armoniosa.
Nel suo pensiero, la fraternità è la chiave per un’autentica giustizia sociale. Come ha scritto in un contributo per la rivista Il Regno, “Il diritto tutela l’uguaglianza e la libertà, ma è nell’amicizia che si coltivano la gratuità e il dono. Solo muovendosi insieme dalla giustizia alla carità possiamo superare la rivalità e la competizione.”
Secondo suor Petrini, riconoscere la propria fragilità è il primo passo per costruire una società più equa e solidale. “La vera povertà – afferma – è l’isolamento.” Con il suo nuovo ruolo, avrà l’opportunità di applicare concretamente questi principi, contribuendo a una trasformazione culturale all’interno del Vaticano.