lunedì, Marzo 10

Hantavirus, i sintomi del virus che ha ucciso la moglie di Gene Hackman

Due giorni dopo, Betsy era uscita per sbrigare alcune commissioni e aveva fatto ritorno a casa nel tardo pomeriggio. Da quel momento in poi, non si sono più registrati contatti con il mondo esterno. Le autorità hanno riferito che numerose email sul suo computer erano rimaste non lette a partire da quella data, segno che la donna potrebbe aver manifestato i primi sintomi della malattia subito dopo il suo rientro.

Il medico legale ha spiegato che la Sindrome Polmonare da Hantavirus si manifesta inizialmente con sintomi influenzali, come febbre e dolori muscolari, che durano tra i tre e i sei giorni. Successivamente, la malattia progredisce in maniera rapida e letale: il liquido si accumula nei polmoni, compromettendo la respirazione e portando al decesso in un lasso di tempo compreso tra 24 e 36 ore.

I sintomi dell’Hantavirus: come riconoscere l’infezione

L’infezione da Hantavirus può inizialmente essere confusa con una comune influenza, ma i sintomi tendono a peggiorare velocemente. I segnali da non sottovalutare includono:

  • Febbre alta e brividi
  • Dolori muscolari, in particolare nella schiena e nelle gambe
  • Affaticamento e debolezza estrema
  • Mal di testa e vertigini
  • Disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea

Quando la malattia progredisce, possono comparire sintomi più gravi come:

  • Difficoltà respiratorie
  • Tosse secca
  • Accumulo di liquidi nei polmoni
  • Insufficienza respiratoria acuta

Se non trattata rapidamente, l’Hantavirus può portare alla morte nel giro di poche ore dalla comparsa dei sintomi più severi.

Come avviene la trasmissione dell’Hantavirus

L’Hantavirus non si trasmette da persona a persona nella maggior parte dei casi. La principale via di contagio è il contatto con escrementi, urina o saliva di roditori infetti. Le particelle virali possono disperdersi nell’aria quando materiali contaminati vengono disturbati, ad esempio spazzando un’area infestata da topi.

Le persone più a rischio di contrarre l’infezione sono coloro che lavorano o vivono in ambienti dove è possibile la presenza di roditori, come fattorie, capannoni, cantine e boschi.

Prevenzione: come proteggersi dall’Hantavirus

Non esiste attualmente un vaccino contro l’Hantavirus, quindi la prevenzione è fondamentale per evitare l’infezione. Ecco alcune misure di sicurezza efficaci:

  • Evitare il contatto con roditori: mantenere le abitazioni pulite e sigillare eventuali fessure che potrebbero consentire l’ingresso di topi.
  • Indossare dispositivi di protezione: se si deve pulire un’area potenzialmente contaminata, è consigliato indossare guanti e mascherine.
  • Non sollevare polveri: invece di spazzare o aspirare, è meglio inumidire l’area con una soluzione disinfettante per evitare che particelle contaminate si disperdano nell’aria.
  • Conservare il cibo in contenitori sigillati: per evitare di attirare roditori nelle abitazioni o nei magazzini.

La pericolosità dell’Hantavirus: una minaccia sottovalutata

L’Hantavirus, pur essendo una malattia rara, ha un alto tasso di mortalità e rappresenta un pericolo soprattutto per coloro che vivono in zone rurali o a stretto contatto con la natura. Il caso di Betsy Arakawa Hackman ha riacceso l’attenzione su questa grave infezione, sottolineando l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.

Poiché i sintomi iniziali possono essere scambiati per una comune influenza, è essenziale non sottovalutare segnali di allarme come febbre alta e difficoltà respiratorie, soprattutto in presenza di un possibile contatto con roditori o ambienti contaminati.

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