Taranto, esplode il caso Ilva: Bitetti si dimette dopo l’assedio al Comune
Tensione altissima a Taranto
, dove il sindaco Piero Bitetti ha annunciato le sue dimissioni nella serata del 28 luglio, a meno di due mesi dall’elezione sostenuto da una coalizione di centrosinistra. La decisione è arrivata dopo un pomeriggio di forte agitazione dentro e fuori Palazzo di Città, a seguito dell’incontro con comitati, associazioni ambientaliste e società civile sul delicatissimo tema dell’accordo di programma per la decarbonizzazione dell’ex Ilva.
Incontro con i comitati e tensioni crescenti
Il sindaco Bitetti, insieme all’assessore all’Ambiente Fulvia Gravame, ha accolto i rappresentanti delle associazioni in vista del Consiglio comunale monotematico del 30 luglio e del successivo vertice interistituzionale al Mimit previsto per il 31. “Abbiamo incontrato i sindacati metalmeccanici e accolto la richiesta di confronto con le associazioni ambientaliste”, ha dichiarato Bitetti. “Ci chiedevano di approvare la prima bozza dell’accordo in 48 ore, ma abbiamo deciso di ascoltare e tutelare il territorio”.
Bitetti ha spiegato che il periodo di 13 anni proposto per la transizione ecologica dell’ex Ilva è considerato troppo lungo dall’amministrazione, che ha avviato un lavoro con esperti del settore per riformulare il documento.
“Difendere la salute prima di tutto”: i dati allarmanti dei pediatri
Durante l’incontro è intervenuta anche la pediatra Annamaria Moschetti dell’Associazione Culturale Pediatri, denunciando dati preoccupanti: “Abbiamo evidenze di un aumento del 50% di disturbi dello spettro autistico rispetto alla media provinciale, oltre a disturbi del neurosviluppo. Serve interrompere l’esposizione agli inquinanti, non attendere nuovi studi”.
“Difendere la vita e la salute” è stato il messaggio comune di tutti i comitati presenti, che hanno chiesto con forza di non firmare alcun accordo che non garantisca una reale e rapida uscita dall’emergenza ambientale.