“Non ho votato per Orbán, ma non vedo il male nel suo operato. Ha reso il paese più sicuro e pulito, eliminando gran parte della delinquenza. Anche sulla questione dell’immigrazione ha adottato un approccio che trovo in parte condivisibile: ha permesso agli stranieri di entrare per lavorare, ma chi ha rifiutato di integrarsi è stato rimandato indietro”, ha dichiarato la Henger.
Tuttavia, la sua critica più feroce è stata rivolta proprio a Ilaria Salis. “Doveva marcire in galera. Odio i naziskin, ma sono comunque esseri umani. Quel padre di famiglia, ridotto a una maschera di sangue, è stato vittima di un’aggressione brutale da parte di cinque persone. È stato un atto di violenza ingiustificato e inaccettabile. In Italia, i video dell’aggressione non sono stati mostrati, ma esistono, e dimostrano la gravità di quello che è successo.”
Il dibattito su Ilaria Salis: attivista o criminale?
La candidatura e l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo hanno acceso un forte dibattito tra chi la vede come una vittima della repressione ungherese e chi, come Eva Henger, la considera responsabile di atti violenti. La Henger ha sottolineato come, secondo lei, la Salis avrebbe dovuto scontare l’intera pena invece di beneficiare dell’immunità parlamentare per ottenere la scarcerazione.
“Ora è europarlamentare, e tutto questo la protegge da un processo giusto e da una condanna che avrebbe meritato. Mi sembra un messaggio sbagliato: se commetti un crimine, devi affrontarne le conseguenze, indipendentemente dalle tue convinzioni politiche”, ha aggiunto Henger.
La reazione dell’opinione pubblica
Le dichiarazioni di Eva Henger hanno scatenato una serie di reazioni polarizzate. Da un lato, c’è chi condivide il suo punto di vista, ritenendo che la giustizia debba essere uguale per tutti e che la violenza, indipendentemente dall’obiettivo, non possa essere giustificata. Dall’altro, molti sostengono che il governo ungherese abbia manipolato il caso per reprimere l’opposizione e colpire chi si batte contro l’estrema destra.
La vicenda di Ilaria Salis, dunque, continua a dividere l’opinione pubblica. Il suo ruolo nell’aggressione in Ungheria è visto da alcuni come un’azione antifascista e da altri come un atto criminale. La sua candidatura e successiva elezione al Parlamento europeo hanno sollevato dubbi e polemiche sulla strumentalizzazione politica dei processi giudiziari, sia in Italia che all’estero.