giovedì, Dicembre 11

Italia in lutto, “È morto un mito”: ha fatto la storia:

La Scomparsa di un Grande Maestro della Moda Italiana: Mario Borsato

Nel mondo della moda, dove ogni tessuto racconta una storia e ogni creazione è il risultato di un processo artistico meticoloso, la notizia della scomparsa di Mario Borsato ha colpito profondamente non solo il settore, ma anche tutti coloro che hanno avuto il privilegio di apprezzare il suo lavoro. Borsato, un nome che ha segnato un’epoca, ha lasciato un’eredità indelebile nel panorama dell’alta moda italiana, contribuendo a definire il linguaggio stilistico degli anni ’80 e ’90. La sua morte, avvenuta dopo una breve malattia, ha suscitato un’ondata di dolore e nostalgia, in particolare nella sua Treviso, città che ha visto nascere e crescere il suo talento.

Un Viaggio nel Mondo della Moda

La carriera di Mario Borsato è iniziata nei primi anni ’60, quando ha cominciato a lavorare nella bottega del padre, Arturo, in Corso del Popolo a Treviso. Questo periodo formativo è stato cruciale per lui, poiché ha appreso i fondamenti dell’arte sartoriale, che avrebbero poi influenzato profondamente il suo stile creativo. La sua passione per la moda non si è limitata a un semplice interesse; è diventata una vera e propria vocazione, un modo per esprimere la sua visione del mondo attraverso il tessuto e il design.

Negli anni ’70, insieme alla moglie Maddalena, ha aperto un negozio in Galleria Manin, dove ha iniziato a realizzare abiti per donne, partendo da quelli destinati alla moglie. Questa scelta ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, poiché la crescente richiesta da parte delle sue clienti ha trasformato il negozio in un punto di riferimento per la sartoria di alta qualità. La sua abilità nel creare capi unici e personalizzati ha attirato l’attenzione di un pubblico sempre più vasto, portandolo a diventare un nome noto nel settore.

Il Riconoscimento e la Celebrità

Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, Mario Borsato ha raggiunto l’apice della sua carriera, con l’apertura di un negozio in via Montenapoleone, nel cuore pulsante della moda milanese. Questo periodo è stato caratterizzato da un’interpretazione della moda come forma d’arte, dove ogni creazione era un’ode all’eleganza e alla bellezza. Le sue collezioni si distinguevano per la loro raffinatezza e per l’attenzione ai dettagli, ispirandosi ai grandi maestri della moda, tra cui Yves Saint Laurent.

Durante questi anni, Borsato ha avuto l’opportunità di entrare in contatto con altre icone della moda, come Gianni Versace, e il suo lavoro è stato immortalato anche da artisti come Andy Warhol, che ha realizzato un ritratto di lui. Questi incontri hanno ulteriormente elevato il suo status nel panorama internazionale, rendendolo un simbolo di creatività e innovazione.

Un Ritiro Volontario e un’Eredità Duratura

Con l’arrivo del nuovo millennio, Mario Borsato ha deciso di ritirarsi volontariamente dal mondo della moda, una scelta dettata dalla stanchezza e dalla mancanza di ispirazione. Ha scelto di trascorrere i suoi ultimi anni nella tranquillità della sua casa a Campocroce, lontano dai riflettori, ma non dimenticato. La sua carriera, ricca di successi e riconoscimenti, ha lasciato un’impronta indelebile nella tradizione sartoriale italiana.

Il suo lavoro ha spaziato dalla creazione di abiti per eventi di gala a vestiti da sposa, fino a modelli di alta sartoria che hanno calcato i red carpet di eventi internazionali. La sua visione artistica e il suo approccio all’alta moda hanno reso il suo nome sinonimo di qualità e originalità. Nel settembre 2016, una mostra a Ca’ dei Carraresi ha celebrato il suo talento, presentando bozzetti trasformati in abiti da sposa, arricchiti da pizzo macramè e perle, opere d’arte che hanno catturato l’attenzione anche oltre i confini nazionali.

La Voce dei Familiari e dei Colleghi

La scomparsa di Mario Borsato ha suscitato un profondo cordoglio tra i suoi familiari e la comunità. I suoi figli, Francesco e Giulia, hanno espresso il loro dolore, sottolineando l’importanza della figura paterna non solo come stilista, ma anche come uomo. Francesco ha rivelato che il padre non amava essere definito “stilista”, preferendo il termine “sarto couturier”, un modo per enfatizzare il suo legame con l’artigianato autentico e la tradizione sartoriale.

Il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato, ha condiviso il suo ricordo di Borsato, descrivendolo come una figura di “grande talento e sensibilità creativa”, capace di esportare il buon gusto e la sartorialità locale ben oltre i confini della sua città. Queste parole testimoniano l’impatto profondo che Borsato ha avuto non solo nel mondo della moda, ma anche nella cultura e nella comunità in cui ha vissuto.

Un Tributo alla Bellezza e all’Emozione

Mario Borsato ha sempre creduto che “la bellezza è sempre il frutto di un’emozione”. Questa frase riassume perfettamente la sua filosofia creativa e il suo approccio alla moda. Ogni suo abito non era solo un capo d’abbigliamento, ma un pezzo di arte, un’espressione di sentimenti e di esperienze. La sua capacità di far dialogare tradizione e innovazione ha reso il suo lavoro unico e inimitabile, e il suo lascito continuerà a ispirare generazioni di designer e appassionati di moda.

La sua morte segna la fine di un’epoca, ma la sua eredità vive attraverso le sue creazioni e l’impatto che ha avuto sulla moda italiana. I funerali di Mario Borsato si svolgeranno lunedì 15 dicembre, alle 14.45, nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Treviso, un ultimo saluto a un maestro che ha saputo trasformare la moda in un linguaggio universale.

In un mondo in continua evoluzione, dove le tendenze cambiano rapidamente, la figura di Mario Borsato rimarrà sempre un simbolo di eleganza e autenticità. Quale sarà il futuro della moda italiana senza di lui? La sua eredità ci invita a riflettere su come la creatività e la passione possano continuare a influenzare il nostro modo di vivere e di esprimerci attraverso l’arte del vestire.

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