Svezia ha reintrodotto la coscrizione nel 2017, selezionando i giovani più idonei sulla base delle necessità difensive.
Norvegia adotta un modello di coscrizione selettiva aperto anche alle donne, con una formazione militare considerata tra le più moderne.
Paesi Baltici come Estonia, Lettonia e Lituania mantengono attiva la leva obbligatoria per contrastare potenziali minacce provenienti da est.
Grecia e Cipro, storicamente in tensione con la Turchia, continuano ad affidarsi al servizio militare obbligatorio per garantire la sicurezza nazionale.
Polonia preferisce rafforzare i ranghi con riservisti a rotazione, senza reintrodurre formalmente la leva.
Repubblica Ceca e Ungheria puntano su modelli totalmente volontari, privilegiando eserciti professionali.
Francia, invece, ha introdotto un “servizio nazionale universale” con finalità educative e civiche più che militari.
Spagna non prevede attualmente la reintroduzione della coscrizione.
L’Italia e il Dibattito Incompiuto
Nel nostro Paese, l’argomento della leva obbligatoria è stato periodicamente riportato all’attenzione dall’area politica di centro-destra, in particolare dalla Lega. Tuttavia, fino ad oggi non sono stati compiuti passi concreti verso un reale ripristino del servizio militare obbligatorio.
Un sondaggio commissionato dal Ministero della Difesa italiano ha rivelato un quadro spaccato: oltre il 50% dei giovani italiani intervistati si è detto contrario all’arruolamento anche in caso di crisi, mentre circa il 44% si è dichiarato favorevole a una forma di leva. Questo dato riflette una profonda divisione nella percezione del ruolo delle forze armate tra le nuove generazioni.
Sicurezza Europea: Tra Professionalizzazione e Partecipazione Cittadina
Il ritorno della leva militare obbligatoria è oggi una questione non solo militare, ma anche sociale e culturale. In un contesto in cui la sicurezza europea è sempre più legata alla cooperazione tra Stati, la disponibilità di cittadini formati alla difesa può rappresentare un valore aggiunto.
Il modello ideale potrebbe consistere in un sistema misto, dove il volontariato rimane la base, ma la coscrizione diventa una risorsa strategica attivabile in momenti di emergenza. L’obiettivo è garantire eserciti flessibili, pronti ad affrontare crisi improvvise e a contribuire in modo efficace alla sicurezza collettiva.