La lista delle stranezze continua: «Ha detto all’amica Laura che Liliana si era suicidata, quando era ancora una persona scomparsa. Non ha mai attaccato una foto, non ha mai cercato davvero Lilli». E ancora: «Quando lo abbiamo raggiunto per prendere qualche ricordo di mia cugina, il giorno dopo ci ha accusati in TV di avergli rubato l’oro».
Telecamere, percorsi alternativi e il dubbio del depistaggio
Il comportamento di Visintin insospettisce anche per altri motivi. «Sapeva esattamente quante telecamere ci sono nel rione», dice Radin. «Ma chi se le conta? Solo chi ha qualcosa da nascondere». La Resinovich non compare in nessuna registrazione video, e nemmeno lui. «È tornato da una strada senza telecamere. E lo sapeva».
Il corpo di Liliana è stato trovato in un punto del parco facilmente visibile, ma secondo Radin e altri familiari non è stato lì per tutti e 21 i giorni: «Quel parco è enorme. Secondo me è stata spostata lì apposta per farla trovare». Il motivo? «Con il cadavere ritrovato, Sebastiano può accedere prima alla pensione e ai conti. Se fosse rimasta “scomparsa”, avrebbe dovuto aspettare dieci anni».
«Ha depistato le indagini»
«Sebastiano ha lavorato nella cronaca nera», racconta Radin. «Quando hanno trovato il corpo, invece di correre a vedere se fosse sua moglie, ha detto ai giornalisti: “Fate pure il vostro lavoro, ne ho visti tanti di morti così”». Parole che per la cugina suonano come una conferma di freddezza e calcolo.
Intanto, l’indagato sembra intenzionato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. «Ma se sei innocente, perché nasconderti dietro un articolo di legge?», si chiede Radin. «Sono tre anni che si professa tranquillo. Ora il silenzio dice molto più di mille parole».