“Questa è una furbata, un atteggiamento irresponsabile che pensa che gli italiani sono tutti dei co****ni, non so come dirla in un altro modo.”Una frase forte
, che ha immediatamente acceso il dibattito sui social e scatenato reazioni nel mondo politico. Le parole di Landini arrivano a pochi giorni dal voto dell’8 e 9 giugno, quando milioni di italiani saranno chiamati a esprimersi su referendum legati a lavoro e cittadinanza.
La risposta di Meloni: per ora silenzio
La premier non ha ancora replicato alle parole di Landini. Durante le sue precedenti dichiarazioni alla stampa, aveva confermato l’intenzione di recarsi alle urne ma senza ritirare le schede.
Il gesto della Meloni è stato letto da alcuni come una strategia per non esporsi politicamente su temi divisivi, ma secondo le opposizioni – e Landini in primis – si tratta di un atto politico gravissimo, perché rischia di indebolire la partecipazione popolare e la fiducia nelle istituzioni democratiche.
Il contesto: i referendum e il clima teso
I referendum in programma riguardano temi centrali per il mondo del lavoro e i diritti civili. La scelta di Meloni di non ritirare le schede, pur andando fisicamente al seggio, è stata vista come una forma mascherata di astensionismo. In un momento in cui l’affluenza è già al minimo storico, l’atteggiamento della premier rischia di delegittimare ulteriormente lo strumento referendario.