Un riferimento diretto al piano proposto da Donald Trump, che la premier considera «complesso ma potenzialmente irripetibile».
Riforme, referendum e premierato
Nella parte dedicata alla politica interna, Meloni ha riaffermato che il governo resterà in carica fino alla fine della legislatura, indipendentemente dall’esito del referendum sulla separazione delle carriere. «Il mio consiglio è di votare nel merito delle norme», ha aggiunto.
La premier ha rilanciato anche il tema del premierato: «Rimette il potere nelle mani dei cittadini e garantisce stabilità». Secondo Meloni, l’instabilità degli anni precedenti avrebbe pesato per «265 miliardi di euro» sul debito pubblico.
La stoccata a Schlein: «Mi dicano prima chi è il leader dell’opposizione»
Parlando del mancato confronto con Elly Schlein, Meloni ha ironizzato: «Ho dichiarato più volte la mia disponibilità a un dibattito, quando mi diranno chi è il leader dell’opposizione». Una frecciata che riaccende il confronto a distanza tra governo e Pd, dopo che la segretaria era stata ospite di Mentana la sera precedente.
Salarî e manovra: «Potevamo fare di più, ma il Superbonus pesa»
Commentando i dati Istat sui salari, Meloni ha riconosciuto che si sarebbe potuto fare di più, ma ha attribuito le limitate risorse al peso del Superbonus: «Nel 2025 ho pagato 40 miliardi di Superbonus dopo aver fatto una manovra da 18,7 miliardi». Le priorità del governo, secondo la premier, restano salari, sanità e taglio del cuneo fiscale.



















