La premier si propone come ponte privilegiato tra Bruxelles e Washington, consapevole che Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, vede in lei l’interlocutore europeo più credibile. La stessa Commissione di Ursula von der Leyen sa bene che la leader italiana ha un canale diretto con il presidente americano, al contrario di Macron, sempre più isolato.
La linea di Palazzo Chigi, dunque, punta a un equilibrio delicato: rafforzare i rapporti transatlantici e allo stesso tempo mostrare che la Francia non è più il fulcro europeo, soprattutto alla luce della crisi politica ed economica interna di Parigi.
Il declino francese e la strategia italiana
L’Eliseo appare indebolito su più fronti. Bayrou è atteso da una probabile sfiducia all’Assemblea Nazionale e nuove elezioni sono all’orizzonte. Sul piano economico, i dati negativi rendono la Francia la “pecora nera” dell’Unione, mentre in politica estera Macron fatica a imporsi. I sondaggi parlano chiaro: l’alleanza macroniana Ensemble non supera il 14% delle intenzioni di voto.
Meloni punta a capitalizzare questa crisi con un asse forte con Germania e USA, marginalizzando di fatto Parigi. Non si tratta di vendette, ma di una strategia di lungo respiro che mira a consolidare il ruolo dell’Italia come nuovo perno europeo.
La premier italiana, definita “di polso” anche dagli osservatori, non arretra. Nessuna “vendetta” personale contro Macron e Bayrou, ma una linea politica netta: no a decisioni che possano indebolire la sicurezza nazionale e gli equilibri internazionali, sì a una diplomazia ferma e pragmatica. La conseguenza è chiara: la Francia rischia l’isolamento, mentre l’Italia si candida a protagonista di un nuovo asse internazionale.
Fonte: Affaritaliani.it
















