martedì, Giugno 3

Meloni prepara la nuova legge elettorale: addio collegi, così il Centrodestra blinda la vittoria

Meloni, la risposta alla vittoria di Silvia Salis

La netta sconfitta del Centrodestra alle elezioni comunali di Genova, dove Silvia Salis ha trionfato con una coalizione larghissima di Centrosinistra, ha scatenato un’immediata reazione politica da parte del governo. Giorgia Meloni, insieme ai vertici di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, è già al lavoro su una profonda revisione della legge elettorale in vista delle politiche del 2027. Obiettivo? Eliminare i collegi uninominali per impedire alle opposizioni di raccogliere voti decisivi nelle grandi città.

Via i collegi, dentro il proporzionale con premio di maggioranza

Attualmente, con il Rosatellum, un terzo di Camera e Senato viene eletto tramite collegi uninominali, sistema che nelle grandi aree urbane penalizza il Centrodestra. A Milano, Roma, Napoli, Bologna, Bari e – ora anche – Genova, le opposizioni si impongono con facilità. Per questo motivo, la nuova legge su cui si sta ragionando cancellerebbe del tutto i collegi, sostituendoli con un sistema proporzionale puro con uno sbarramento al 3% (forse anche meno, per favorire partiti minori come Azione).

Accanto al proporzionale, è previsto un premio di maggioranza che scatterebbe se una coalizione superasse il 42% dei voti, garantendo il 55% dei seggi in Parlamento.

Una soglia studiata per essere accettabile dalla Corte Costituzionale, ma abbastanza raggiungibile per l’attuale maggioranza guidata da Meloni, che nei sondaggi resta ampiamente sopra quella cifra.

Un sistema cucito sulle province

L’altro tassello della strategia riguarda la suddivisione delle circoscrizioni.

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