Il partito della premier ha risposto con durezza: “Questo è il risultato dell’odio sistematicamente alimentato da certa politica, con il solo obiettivo di indebolire il Presidente Meloni”. Un’accusa chiara, che punta il dito su un’opposizione che – secondo FdI – non solo non frena l’odio, ma anzi lo legittima con toni esasperati e retoriche di delegittimazione continua.
Un clima tossico che può sfociare in conseguenze gravi
Le preoccupazioni sono concrete: l’odio digitale rischia di trasformarsi in odio reale. Il continuo denigrare la figura della premier non è solo un esercizio di aggressività verbale: può diventare l’alimento per derive pericolose, per azioni fuori controllo da parte di soggetti già instabili. Il web può diventare detonatore, e la politica, con le sue parole taglienti, ha un’enorme responsabilità nel disinnescarlo.