Alessandro Giammei, uno dei più stretti amici di Michela Murgia e uno dei beneficiari della sua eredità, ha recentemente concesso un’intervista a Repubblica per fare chiarezza sulla situazione finanziaria della scrittrice.
Giammei ha sottolineato che Murgia, purtroppo, ha dovuto affrontare gravi difficoltà finanziarie negli ultimi anni della sua vita, a causa sia delle spese mediche sostenute per il suo trattamento, sia degli investimenti immobiliari, come l’acquisto di una casa a Roma.
La casa di proprietà di Michela Murgia a Cabras, dove attualmente risiede sua madre, è stata identificata come una delle principali fonti dei suoi debiti.
Questa proprietà, che era destinata a Giammei secondo il testamento della scrittrice, è gravata da un debito con l’Agenzia delle Entrate. Inoltre, Michela Murgia ha accumulato altri debiti derivanti da tasse non versate nel contesto della sua attività lavorativa come datrice di lavoro per Isolanet, un’impresa nel settore dei servizi informatici.
La consapevolezza di questa situazione finanziaria difficile è evidente nel testamento di Michela Murgia, dove ha previsto la vendita della sua casa a Cabras dopo la morte della madre di Murgia. Il ricavato dalla vendita sarebbe destinato a coprire i debiti residui e qualsiasi altra spesa emergente dopo la sua morte.
Questa decisione riflette il desiderio della scrittrice di assicurarsi che i suoi debiti non gravino sulle spalle dei suoi cari, dimostrando una responsabilità e un senso di preoccupazione per il loro benessere anche dopo la sua scomparsa.
La scoperta dei debiti di Michela Murgia ha aggiunto un’ulteriore dimensione alla sua eredità, mettendo in luce le sfide finanziarie che ha affrontato durante la sua vita.
Tuttavia, la sua attenta pianificazione testamentaria e il suo desiderio di proteggere i suoi amici dall’onere finanziario testimoniano il suo impegno nei confronti delle persone a lei care. La sua eredità, oltre alle sue opere letterarie, sarà ricordata anche per la sua generosità e la sua premura per coloro che ha amato.